Siti internet, aspetti fiscali e contabili

Ogni azienda di piccola o grande dimensione, tende ormai ad avvalersi di un sito internet come vetrina sul web dei propri servizi e per pubblicizzare quanto offerto ad un pubblico molto più vasto come quello della rete. Ma ai fini contabili, come possono essere gestite tali risorse? Si tratta di valori da inserire nello Stato Patrimoniale e da ripartire in più esercizi o di valori da inserire per ogni anno di riferimento nello Stato Economico?

Primi aspetti normativi di come è considerato un sito internet

Innanzitutto, va evidenziato che le pagine web sono oggetto di specifici riferimenti normativi all’interno del codice civile e considerate tra le opere di ingegno. A livello contabile, invece, parliamo di beni immateriali iscritti nello stato patrimoniale dell’azienda o della società con costi che non terminano in un solo esercizio e sono ripartiti in più anni.

Del resto, soprattutto laddove ci si affidi a professionisti o agenzie specialistiche del web, i costi per la creazione della pagina internet madre sono diversi per realizzare un biglietto da visita virtuale dell’azienda e della società e meritano una specifica ripartizione dei costi in più esercizi contabili. Discorso diverso, nel caso di aggiornamenti dei contenuti periodicamente o per la manutenzione del sito, che possono al contrario essere considerate come spese ordinarie dell’esercizio contabile di riferimento.

Perché richiedere la realizzazione di un sito internet per la propria azienda o società? Per acquisire una maggiore visibilità dei propri prodotti e servizi in una rete molto vasta come il web e pubblicizzare ciò che si ha da offrire rispetto alla concorrenza.

Profilo contabile di un sito internet e principali voci di riferimento

Ritornando al profilo contabile delle spese sostenute per la gestione e la creazione di un sito internet, è importante distinguere quanto incide l’attività del web sull’azienda in un’ottica di lungo termine o di breve termine.

Se tale attività, riguarda ad esempio l’azienda in senso stretto e per lo sviluppo e il miglioramento nel tempo della sua competizione sul mercato, può essere opportuno considerare i costi sostenuti come oneri pluriennali su un bene immateriale. Se invece i costi considerati sono legati alla gestione di contenuti periodicamente aggiornati e cambiati, per la sola promozione pubblicitaria dei prodotti e dei servizi offerti e per servizi di manutenzione del sito internet, si tratta di componenti del conto economico da associare all’anno di riferimento in cui sono sostenuti.

In pratica, la pagina principale mantiene la struttura principale anche oltre un solo esercizio e può essere considerato come onere pluriennale, mentre i costi per le sezioni internet sottoposte ad opere di aggiornamento sono considerati circoscritti all’esercizio in cui si sono manifestati.

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