Continuiamo la disamina delle possibilità d’accesso al nuovo regime dei minimi. Oggi rispondiamo alla domanda: posso accedere al nuovo regime dei minimi se in precedenza mi trovavo con un contratto a progetto o simile? Beh, la risposta in linea di massima è sì, a patto di dimostrare che la perdita del lavoro o la messa in mobilità non è da imputare alla propria volontà.
Ricordo, a tal proposito che, tra le nuove condizioni imposte dal legislatore per poter accedere al nuovo regime dei minimi vi è anche quella della mera prosecuzione. Ovvero: l’attività da esercitare non deve corrispondere, in nessun modo, alla mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo.
Sulla questione, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con il più volte citato provvedimento del 22 dicembre dello scorso anno, nel quale ha stabilito al punto 2.2. che: “la condizione di cui alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 27 […], secondo cui l’attività da esercitare non deve costituire, in nessun modo, una mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente, non opera laddove il contribuente dia prova di aver perso il lavoro o di essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà”.
Alla luce di tutto ciò, in occasione dell’incontro tenuto con la stampa specializzata il 18 gennaio scorso, è stato chiesto all’Agenzia delle Entrate se tale ipotesi si applichi anche in caso di revoca contratti di collaborazione, a progetto e simili, nonché per mancato rinnovo di un contratto di lavoro a tempo determinato giunto alla sua naturale scadenza.
Secondo l’Agenzia, è da ritenere che tenuto anche conto delle finalità del nuovo regime fiscale di vantaggio che, come si legge nel primo comma dell’articolo 27 del dl 98/2011 è quello di “[…] favorire la costituzione di nuove imprese da parte di giovani ovvero di coloro che perdono il lavoro […]”, tale circostanza non debba essere limitata solo ai contratti di lavoro a tempo indeterminato, ma si possa verificare anche nelle suddette ipotesi. L’importante sarà dimostrare che l’interruzione o il mancato rinnovo del contratto di lavoro a tempo determinato o del contratto di collaborazione o a progetto, sia dovuto a cause indipendenti dalla volontà del contribuente stesso.
Come tanti altri anche io vorrei un suo parere circa la “mera prosecuzione”:
Ho amministrato fin dal 2004 il condominio dove abito (quindi sono anche condomino) senza aver ricevuto compenso, come risulta specificato chiaramente nei verbali dell’assemblea degli ultimi 5 anni (in quegli precedenti gli ultimo 5 anni non c’è specificata questa dicitura per semplice ignoranza). Ho svolto regolarmente tutte le funzioni di amministratore inviando con fisconline il Mod. 770 semplificato e il frontespizio del quadro AC come previsto. A partire da Settembre 2011 sono stato nominato amministratore di altri condomini (precisamente 4) e ho aperto la P.I. per contribuenti minimi da gennaio 2012 senza ancora emettere nessuna fattura per il compenso spettante. Aggiungo che sono pensionato da più di 3 anni e non ho mai svolto attività di nessun genere.
Domanda: Secondo Lei, rientro nei contribuenti minimi? Aver svolto attività di amministratore nel condominio dove abito, senza compenso e in collaborazione con gli altri condomini. Io ritengo questo un “servizio” e non un “lavoro”, per il quale si ha diritto ad un compenso. Le chiedo conferma, perché questo è stato il mio ragionamento che mi ha convinto di avere i requisiti per far parte dei contribuenti minimi.
Grazie di tutto
Bruno
Premesso che il provvedimento direttoriale del 22 dicembre 2011, prot. n. 185820/2011 (§ 3.2) precisa che si debba far riferimento allo svolgimento effettivo e all’inizio dell’attività e non alla semplice apertura della partita Iva, c’è da dire che l’Agenzia delle Entrate si era espressa già in merito con la risoluzione del 26 agosto 2009, n. 239. In tale documento si fa riferimento allo svolgimento di un “esercizio abituale di un’attività artistica, professionale o d’impresa”. Ora, precisando che l’art. 2082 del C.C. definisce come imprenditore “chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata (articoli 2555, 2565) al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi (articoli 2135, 2195)” e che lei non ha emesso alcun tipo di fattura in precedenza, quindi non era da ritenersi “impresa” ritengo – una volta verificati gli altri requisiti – che la sua “attività” non inibisca l’accesso al nuovo regime. Anche in cosiderazione del fatto che lo scolo dei nuovi minimi, per come si legge nel primo comma dell’articolo 27 del dl 98/2011, è quello di “favorire la costituzione di nuove imprese da parte di giovani ovvero di coloro che perdono il lavoro”. Spero di esserle stato d’aiuto. Saluti. Francesco Forestiero
Io rilancio sulla mera prosecuzione: una partita iva aperta nel 2001 e chiusa nel 2004; può il contribuente aprire nel 2012 una nuova partita iva per la stessa attività per la quale la aprì nel 2001 e rientrare nel nuovo regime dei minimi? Grazie
Salve Angelo, sì può riaprire l’attività. Sono trascorsi i tre anni stabiliti dalla legge.
SALVE DOTT. FORESTIERO.
LE ESPONGO LA MIA PROBLEMATICA:
SONO LAUREATO IN DISEGNO INDUSTRIALE E APPENA FINITO L’UNIVERSITA’ HO TROVATO IMPIEGO CO.CO.PRO. IN UNO STUDIO D’INGEGNERIA COME DISEGNATORE.
NEL 2010 HOSOSTENUTO L’ESAME DI ABILITAZIONE DA GEOMETRA, L’HO SUPERATO E ADESSO VORREI APRIRE PARTITA IVA (REGIME DEI MINIMI) COME GEOMETRA ISCRIVENDOMI AL COLLEGIO DI APPARTENENZA CON TIMBRO PROFESSIONALE.
ADESSO LE CHIEDO PUò ESSERE CONSIDERATA MERA PROSECUZIONE IL LAVORO DA DISEGNATORE CO.CO.PRO E LA PROFESSIONE DI GEOMETRA??
DA PRECISARE CHE IL CO.CO.PRO. è SCADUTO IL 31/12/2011.
POI UN’ALTRA COSA….IL FATTO DI FATTURARE PER UN’ALTRA AZIENDA CHE PERò HA GLI STESSI PROPRIETARI DELLA STESSA PER CUI HO LAVORATO CO.CO.PRO PUO’ ESSERE CONSIDERATA MERA PROSECUZIONE???
GRAZIE ANTICIPATAMENTE.
Salve, vorrei sottoporle il seguente quesito:
Se un soggetto che è stato licenziato, e risulta in mobilità decide di aderire al regime dei super minimi e acquista dal precedente datore di lavoro (societa a responsabilità limitata in liquidazione) attrezzature e furgone con regolare fattura esso si espone al caso di mera prosecuzione di attività?
Cordiali saluti.
Salve, mi rivolgo a Lei per chiarire una situazione ambigua nella quale mi trovo.
Per diversi anni ho lavorato come dipendente per un consorzio svolgendo l’attività di area manager per i paesi russofoni. Operavo per conto delle aziende associate nella ricerca di partner commerciali, fiere, etc.
Adesso mi sono licenziata e vorrei aprire la partita IVA per poter svolgere l’attività sempre della ricerca di partner commerciale in Ucraina per due aziende che però fanno sempre parte del consorzio industriale. Questa attività però sarà svolta principalmente in Ucraina – una specie di area manager sul territorio.
A prima vista mi sembra che non potrei usufruire del regime dei minimi in quanto l’attività risulta sempre la stessa – area manager, i miei clienti sarebbero gli associati del consorzio dove sono stata dipendente e dove ho dato le mie dimissioni volontariamente.
Vorrei sapere se il fatto che l’attività verrà svolta per 90% sul territorio dell’altro paese e quindi cambia il luogo; per 2 aziende con le quali non ho mai avuto un rapporto di collaborazione a parte il fatto che loro risultano consociati del consorzio e che l’attività sarà concentrata su un solo paese e non più sulle varie attività in diversi paesi russofoni, possono risultare questi argomenti – validi, per aprire la partita IVA con il regime dei minimi senza rischiare di andare nel torto?
Molte grazie per il Suo prezioso aiuto
Salve Lucia, effettivamente lei potrebbe incrare difficoltà ad aderire al regime dei minimi, ma non per luogo, ma per il fatto che si è licenziata e che si rivolgerà agli stessi clienti dell’attività precedenti.
Salve EMIDIO, io credo che non sussistano problemi, a patto che l’interruzione o il mancato rinnovo del contratto di collaborazione sia dovuto a cause indipendenti dalla sua volontà. Dr. Francesco Forestiero
ASSOLUTAMENTE DOTT. IL CO.CO.PRO ERA STATO STIPULATO IN DATA 20/01/2011 E TERMINAVA IN DATA 31/01/2011.
NELLA DATA DEL 20/01/2011 ANCORA NON SI SAPEVA NIENTE DI QUESTO NUOVO REGIME.
IL CO.CO.PRO. è FINITO E NON ME L’HANNO RINNOVATO TUTTO QUA.
ADESSO APRENDO LA PARTITA IVA POTRA’ CAPITARE ANCHE DI FATTURARE AL MIO EX DATORE DI LAVORO…. QUESTO è IL PROBLEMA???? POSSO FARLO O DEVO RINUNCIARE A QUALSIASI TIPO DI LAVORO CHE MI PROPONGONO… SE ME LO PROPONGONO??? DI QUESTI TEMPI NON è FACILE DIRE DI NO A QUALCUNO KE TI PROPONE UN LAVORO!!!!
GRAZIE PER LA RISPOSTO E ATTENDO ULTERIORI CHIARIMENTI… GRAZIE ANCORA
Buona sera,
Egr.Dott.ho trovato interessanti i suoi studi
sull’argomento in oggetto
pubblicati su internet ; sono un ex
bancario di 61 anni andato in
pensione il I° Aprile 2008. Premetto
che ho fruito dell’esodo
volontario dei dipendenti del credito e per
5 anni ho percepito un
assegno straordinario ( dal 04/2003 al 03/2008
) prima di essere
agganciato alla pensione INPS il I° Aprile 2008 .
Durante la maggior
parte di quest’ultimo periodo ed esattamente dal
4/6/2004 al 30/6/2007 ,
nei limiti della cumulabilità tra l’assegno
straordinario e il lavoro
dipendente, sono stato appunto dipendente a
part-time nel ramo
amministrativo-contabile di una Concessionaria di
auto rassegnando le
dimissioni per motivi personali il 30/6/2007
(dovevo andare in pensione). IL 3/62009 ho aperto una
partita IVA (T.
A. 702209 – altre attività di consulenza
amministrativa,
imprenditoriale,ecc… ) con inizio attività il 3/6/2009 in regime dei
minimi
come persona fisica. Sino al 31/12/2011 uno dei miei clienti
NON
OCCASIONALI è stato e lo è tutt’ora il concessionario di auto di
cui
ho parlato prima con il quale ho un contratto di consulenza
continuativa-non utilizzo gli stessi beni e luoghi- ( vi è mera
prosecuzione della attività del lavoro
dipendente cessato il
30/6/2007 a seguito delle mie dimissioni ? ? ? necessarie per andare in
pensione ,
o il tempo della interruzione può consederarsi congruo?)
Potrò
continuare detto lavoro autonomo sino al 31/12/2013 ? con
tassazione al
5% senza incorrere nelle sanzioni dell’ADE??? . Se può
rispondermi Le sarò molto grato perchè al momento dopo aver
letto
molti articoli sull’argomento sono confuso e vorrei cessare l’attività.
La ringrazio, e Le porgo cordiali saluti.
7/3/2012
Sono un ingegnere edile ed ho fatto uno stage di ITALIA LAVORO presso una società di ingegneria, il quale prevedeva obbligatoriamente, al termine dello stesso, l’assunzione per un anno. Quindi al termine dello stage mi è stato proposto un contratto a progetto scaduto il 31/01/2012. Ora vorrei iniziare la stessa attività professionale in proprio aderendo al nuovo regime dei minimi. Vorrei, cortesemente, sapere se nel mio caso si configura mera prosecuzione. Faccio anche presente che il mio cliente principale sarà il mio ex committente. Grazie!
Salve PAT, vista la scadenza naturale del contratto e quindi il fatto che la fine del rapporto di lavoro non dipenda dalla sua volontà, e considerando che il contratto a progetto non inficia nella mera prosecuzione, ritengo che non vi siano cause ostative all’adesione al regime dei minimi. Saluti
Salve,
Ho una ditta individuale con regime dei minimi con cui gestisco una spiaggia estiva.
Ho l’esigenza di coprire tre persone che lavoreranno il fine settimana per eventuali controlli.
Quale soluzione posso utilizzare ?
I voucher potrebbero andar bene ?
Grazie
Salve Cristiano, dovrebbe regolarizzare la posizione. I voucher sono un’ottima opportunità
Salve Dott.Forestiero, la mia domanda probabilmente è già stata presa in esame, ma volevo una sua diretta interpretazione.
Sono un ragazzo di 28 anni.Attualmente mi trovo da un mese in disoccupazione.
La mia ex ditta mi ha richiesto di diventare rappresentate di commercio con enasarco.
nella mia ex ditta ho lavorato per circa 2 mesi con con contratto a Progetto,poi non è passato in esame, e allora mi hanno fatto un contartto da dipendente operaio di 9 mesi.
Il contratto è scaduto alla sua naturale scadenza e non me l’ hanno rinnovato.
Ora questa proposta , di diventare agente Monomandatario, presso di loro, quindi cambierò quaifica , ma la ditta è la stessa del lavoro dipendente..probabilmente mi lasciano , un ufficio, la vettura e il cellulare.. con questi rquisiti posso rientrare nei minimi ?se fanno delle verifiche è ovvio che la ditta è la stessa ma è l’ unica occasione per lavorare è quella ..come faccio a dimostralo? in più la ditta non vuole passare il numero massimo di dipendenti che è già 15, quindi non potranno assumere più nessuno.. basterà come giustificazione alla Agenzia delle Entrate.
Grazie per la sua gentile risposta.
saluti
Alessio
Salve Dott. Forestiero
vorrei porre una domanda riguardo la compatibilità di partita IVA con contratto a progetto.
Attualmente sono un ingegnere libero professionista, con Partita IVA e nuovo regime dei minimi. Di recente mi è stato proposto un contratto a progetto, ma mi hanno chiesto di verificare la compatibilità con la Partita IVA. Può darmi delucidazioni a riguardo?
Buongiorno Dott. Forestiero,
vorrei sottoporle il mio caso e avere un suo consiglio.
Sono un giovane architetto; ho inziato la mia professione in uno studio con collaborazioni occasionali e poi con contratto a progetto. Il contratto è scaduto il 31/12/2011 e contestualmente lo studio in questione si è sciolto. Io ora ho aperto partita iva con il regime agevolato del 5%. Secondo lei è corretta la mia posizione? Se mi capitasse di lavorare per uno dei vecchi soci dello studio, quindi con sede legale e partita iva differente… sarebbe considerata mera continuazione di attività?
la ringrazio in anticipo per il suo aiuto
Buongiorno Dott.
Mi presento sono Fontana, laureato in Economia. Ho lavorato come promotore finanziario per una banca per 5 anni e poi ho chiuso la mia partita iva nell’agosto 2011 in quanto nel mese di Marzo 2011 venivo assunto con un contratto Co.Co.Co. da un azienda srl.
Il contratto scade tra 2 giorni e non vi è area di rinnovo.
Mi chiedevo se è possibile ottenere qualcosa (disoccupazione o assegni familiari…..) visto che non ho mai usufruito di niente.
Riepilogo:
-Sono spostato con moglie a carico (non lavora)
-Ho avuto la partita iva (regolarmente chiusa ad agosto 2011) con tutti i versamenti INPS regolari
– Ho un contratto di lavoro COCOCO che scade tra 2 giorni ( durata del contratto 1 anno da marzo 2011 a marzo 2012 presso un azienda e poi marzo 2012 a 30 settembre 2012 presso una altra azienda).
Rimango in attesa di una sua risposta,
Cordialmente,
Dott. Fontana.
Buongiorno, sono un’insegnante e per svolgere lezioni private ho aperto partita iva nel regime dei minimi dal 2011.
Quest’anno lavorerò, oltre che privatamente, in una scuola paritaria (con contratto a tempo determinato) e in una scuola di recupero anni.
La scuola di recupero anni mi ha proposto di pagarmi come libera professionista, cioè con emissione da parte mia di fattura, dato che ho p.iva.
Mi sorge però un dubbio: una collaborazione di questo genere non violerebbe le nuove norme emanate in seguito alla riforma Fornero?
Andrebbe da ottobre a giugno (8 mesi), nel mio caso potrebbe comportare l’80% del fatturato (il resto sarà stipendio da dipendente, e non so ancora quanto tempo mi rimarrà per altre lezioni private)…
In caso le nuove norme mi impedissero di fatturare, quale genere di contratto dovrebbero farmi? A progetto (quale progetto?)? Potrei lavorare con contratto a progetto per la stessa attività concernente la mia partita iva?
Se iniziassi comunque la collaborazione fatturando, cosa rischierei? O rischierebbe il datore di lavoro?
GRAZIE a chi mi aiuterà a far chiarezza
Cito i punti salienti della riforma:
“Con l’entrata in vigore della riforma Fornero (legge n. 92/12), cambiano le regole per le collaborazioni tra aziende e soggetti titolari di partita Iva.
In virtù di tale riforma, in particolare, la prestazione lavorativa resa da un soggetto titolare di partita Iva si presume come collaborazione coordinata e continuativa quando si verificano almeno due delle seguenti condizioni: durata complessiva della collaborazione superiore a 8 mesi nell’anno solare; corrispettivo, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro di imputazione di interessi, pari a più dell’80% dei corrispettivi del collaboratore nell’arco di due anni; postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente.”
Salve Dott.
in questo momento ho un contratto a progetto per svolgere lezione d’inglese in un’azienda, il contratto a progetto sta per finire e vorrei sapere se potessi aprire la partita IVA con il regime dei minimi per poter trovare anche altri clienti.
Grazie
Salve Dott. sono un artigiano con regime dei minimi dal 2011 posso usufruire di aiuto occasionale e regolarizzarlo mediante voucher?
grazie
Si, può farlo
salve, mi chiamo enrico e lavoro da 3 anni come insegnante in una scuola di musica con contratto occasionale. mi è stata chiesta l’apertura di partita iva. è possibile usufruire del regime agevolato?
specifico che è un lavoro strettamente legato alle ore eseguite (la retta degli allievi serve fondamentalmente a pagare il compenso dell’insegnante). in più, l’anno passato e già anche nell’anno in corso ho superato i 5000 euro di tetto massimo previsti per non pagare l’inps.
grazie in anticipo
Salve Dott. Le chiedo la compatibilita’ tra co.co.pro scaduto senza rinnovo il 31.12.2012, e,la possibilita’ di rientrare nel regime dei minimi,si nella stessa azienda ma con mansioni differenti,da assistente alle vendite ad agente generale per l’ingrosso,la ringrazio fin d’ora per l’aiuto che ci da
potrebbe rivelarsi la mera prosecuzione. mi dia maggiori dettagli
Salve,
Vorrei sapere se posso accedere ai minimi, in particolare rispetto a due punti dubbi.
1) Negli ultimi 4 anni ho lavorato per una cooperativa sociale con contratti discontinui a tempo determinato e a progetto. concretamente prestavo servizio presso servizi sociali e dormitori. Nel 2012 ad esempio ho avuto un contratto a progetto da aprile a giugno, poi prorogato un paio di volte, interrotto a ottobre. Dopodichè, con una pausa di un paio di settimane ho avuto un contratto a tempo determinato fino al 31/12/12.
2) Sempre nel 2012, ad agosto ho creato un associazione culturale di cui sono presidente, ed ora, nel 2013, attraverso questa associazione, lavorando in un progetto di comunità per un quartiere, avrò diritto a dei “rimborsi spese”, sotto forma di prestazioni occasionali dell’ordine di 200 € al mese circa a partire da novembre 2012.
Attualmente, potrei aprirmi la partita iva come minimi nonstante la prestazione per l’associazione? Potrei eventualmente rinunciare al compenso (arriverà tra 2-3 mesi) se questa fosse una condizione di impedimento?
E rispetto al lavoro che svolgevo presso i servizi sociali attraverso una cooperativa, ora potrei parteciapre a un concorso per lavorare come autonoma in quegli stessi servizi sociali?
Grazie per l’attenzione, cordialità
La circolare n. 17/2012 recita.“Si ha una mera prosecuzione della stessa attività in precedenza esercitata quando quella intrapresa presenta il carattere della novità unicamente sotto l’aspetto formale ma viene svolta in sostanziale continuità, ad esempio nello stesso luogo, nei confronti degli stessi clienti ed utilizzando gli stessi beni dell’attività precedente”. Inoltre, in più occasioni l’AdE ha ravvisato che il carattere di occasionalità non influisce per i minimi e che il reddito deve provenire da impresa o lavoro autonomo.
Buongiorno (e buon anno!), sono presidente di una associazione culturale che negli ultimi due anni ha svolto prevalentemente attività di formazione rivolta agli associati… diciamo così… dall’associazione ho percepito il rimborso spese delle spese vive sostenute e documentate. Io risulto attualemente disoccupato da più di un anno. La mia domanda è: vorrei aprire la p.iva con il regime dei minimi e mantenere il mio ruolo di presidente nell’associazione, continuando a occuparci di ricerca sociale come già facciamo. Vorrei dare alla mia nuova attività con p.iva lo stesso nome e logo dell’associazione (perchè già noto in alcuni ambienti) e l’attività si occuperà anche di formazione nello stesso ambito. All’associazione cambierei logo… Che rischi ci sono che l’attività venga vista come prosecuzione di altra attività? Il rischio è che non mi accettino la domanda di apertura della p.iva o che intervengano dopo? o che altro? grazie davvero! –
salve , sono un ragazzo di 35 anni , sono stato assunto da un ‘azienda con un contratto a progetto dal 10/05/2012 al 31/12/2013 . Mi hanno proposto alla scadenza del contratto di aprire la partita iva . Adesso le chiedo gentilmente se posso rientrare nel regime dei minimi visto la mia età e il fatto che l’agenzia delle entrate non si oponga alla mera prosecuzione? Grazie e spero che mi aiutate, ogni consulente dice la sua a riguardo
BUONGIORNO,
AVREI UNA DOMANDA. Sto avviando una mia startup e prima dell’apertura del sito internet e dei canali social avrei bisogno di delegare un lavoro di reclutamento clienti da inserire sulla mia piattaforma. l’IDEA era quella di trovare due persone che svolgessero questo lavoro con un progetto della durata di 6 mesi ( fino all’apertura del sito) per poi , una volta aperto, destinare a loro una percentuale fissa perenne derivata dagli introiti generati dalla piattaforma con la vendita del prodotto. QUESTE due persone posso prenderle facendo un contratto di collaborazione a tempo ( durata 6 ) mesi e posso definire come forma di pagamento la percentuale per tutti gli introiti futuri?? se si loro devono avere partita iva??
grazie mille