Regime forfetario, domande più comuni sul nuovo regime

A poco più di due settimane, saranno attive le ultime novità sul regime forfetario, che vedono l’abolizione definitiva del regime dei minimi e il solo utilizzo del suddetto regime. Ecco quindi le domande più frequenti per conoscere al meglio il nuovo regime agevolato in tema di requisiti di adesione, regole da seguire in fase di fatturazione, pagamenti contributi e tasse.

Chi può aderire al nuovo regime forfetario?

Il nuovo regime forfetario, può essere richiesto nel caso di nuova attività e nessuna precedente apertura della partita Iva nei precedenti tre anni e prevede l’applicazione di un coefficiente di redditività per il calcolo del reddito. Ad esempio, sono presenti dei coefficienti del 40% sul reddito per attività commerciali e turistiche, che abbattono notevolmente il peso delle tasse con una cifra predefinita da applicare sui guadagni. Vale a dire che non sarà più presente il classico meccanismo del regime dei minimi, di differenza tra costi e ricavi per definire il ricavo, ma sul totale dei guadagni si applica un coefficiente forfettario.

E’ inoltre possibile, a differenza del precedente regime dei minimi, assumere dipendenti o collaboratori nei limiti di importi totali non superiori ai 5000 euro.

La legge di stabilità 2016, è poi intervenuta con alcuni miglioramenti del nuovo regime forfettario, che prevedono la possibilità di applicare una tassazione sostitutiva del 5% (invece dell’originale 15%) nel caso di attività iniziali. In fattura, invece, restano confermate le classiche regole su regimi agevolati, quali non applicazione dell’Iva o della ritenuta d’acconto, così come è importante indicare la suddetta dicitura: “operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, Co. 54-89 della Legge numero 190 del 2014- Regime forfetario”.

Quali sono i principali adempimenti previdenziali e fiscali?

Previste delle analoghe regole per il nuovo regime forfetario, anche rispetto alla fase previdenziale, che prevede:

  • Iscrizione alla gestione separata (se trattasi di professionisti senza cassa, ossia senza iscrizione ad albi specifici).
  • Non applicazione in fattura di Iva o ritenuta d’acconto.
  • Pagamento di una percentuale pari al 27,72% sul reddito netto per i professionisti senza cassa.
  • Riduzione contributiva del 35% per artigiani e commercianti.

Vi segnaliamo, infine, che rispetto alla fase delle tassazioni, valgono sempre le regole previste per l’Irpef con i pagamenti alla data del 16 giugno (o 16 luglio con maggiorazione dello 0.40%) e del 30 novembre.

In definitiva, con il nuovo regime forfettario:

  • E’ possibile laddove non ci sia stata nei precedenti anni un’apertura di una partita Iva, aderire al nuovo regime.
  • Accedere ad una aliquota sostitutiva del 5% per i primi cinque anni di attività.
  • Adottare un coefficiente predefinito per il calcolo del reddito.
  • Rispettare le modalità di pagamento simili all’Irpef per il pagamento delle tasse dovute sul regime agevolato.

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