Quanto costa un dipendente al datore di lavoro?

Quanto costa un dipendente al datore di lavoro? E’ quello che si chiedono le imprese prima di assumere un dipendente. Un lavoratore presta la propria attività lavorativa in cambio di una retribuzione proporzionata al livello e alle ore impiegate al suo interno e presenta per un’azienda un costo che deve essere rapportato al cosiddetto livello di produttività, per valutarne il costo totale attuale ed eventuali e futuri premi di produttività per reparti aziendali più specifici.

Quanto costa un dipendente al datore di lavoro

Ogni azienda ha diversi costi da sostenere nel corso dell’anno, tra cui quello di un dipendente e il suo contributo in termini di produttività. Tale costo, può essere calcolato considerando sia la retribuzione in senso stretto dovuta mensilmente al lavoratore in busta paga e sia rispetto ad altri fattori su:

– Costi variabili del lavoratore come premi di produttività per incentivare ad esempio alcuni reparti più specifici in azienda.

– Costi fissi del lavoratore per l’aspetto fiscale e previdenziale.

– Costi fissi per la sede lavorativa come postazione, costi per le varie utenze attivate, spese per l’affitto della sede lavorativa, ecc.

Parliamo soprattutto di costi fissi del lavoratore, poichè si tratta di importi che verranno sempre versati dall’azienda indipendentemente dal raggiungimento della massima produttività. Questo perchè durante l’anno, possono accadere degli eventi che condizionano la massima produttività del dipendente come la presenza di ferie da calendario e programmate, eventi improvvisi come malattia, maternità e infortuni, corsi di formazione o di aggiornamento, guasti alla linea internet o al computer che impediscono al lavoratore di eseguire le sue mansioni e che devono essere conteggiati rispetto alle giornate lavorate in un anno.

Perchè è importante il costo dipendente

In pratica, i costi di un lavoratore in azienda, non sono legati solo al pagamento della retribuzione, ma anche ad una serie di fattori fissi e comunque dovuti durante l’anno, come l’aspetto previdenziale e fiscale da inserire in busta paga o costi fissi per la sede lavorativa. Valori che devono poi essere rapportati alle ore lavorate effettivamente per calcolare il livello di produttività e valutare il costo finale del suddetto lavoratore.

Poter calcolare quanto costa assumere un dipendente, inoltre, serve sia per verificare come gli stessi sono impiegati in relazione al livello di produttività ed eseguire eventuali migliorie, oltre che per poter programmare e pianificare le spese da destinare periodicamente ad ogni reparto aziendale ed eventualmente incentivare dei maggiori risultati da parte del dipendente con l’introduzione di premi di produttività (ossia dei costi variabili in busta paga e ulteriori costi per l’azienda).

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