In questo articolo ti spiego quanto costa aprire una partita iva. Devi sapere che ciò comporta il sostenimento di costi fissi e variabili. Si va dal pagamento dei contributi inps, alla parcella del commercialista, alle imposte sui redditi. Prima di avventurarvi nel mondo del lavoro autonomo è bene quindi sapere a cosa si va incontro. Proverò a darvi una mano con questo articolo.
E’ utile fare a mio avviso una distinzione tra libera professione e attività artigiana/commerciante per ciò che riguarda soprattutto i contributi inps.
Sommario
Quanto costa aprire la partita iva libero professionista
Si tratta di quelle attività che non prevedono l’iscrizione al registro imprese, per esempio un consulente informatico, un traduttore,ecc..
Aprire partita iva in questo caso è molto semplice ed è cosa fattibile da chiunque.
Ho già trattato questo tema in un precedente articolo. Vi invito perciò a leggerlo. Ecco il link: Come aprire partita iva professionista.
Contributi inps liberi professionisti
Se l’attività prevede l’iscrizione alla gestione separata Inps i contributi si pagano in percentuale all’utile (ricavi – costi) conseguito. Attualmente le percentuali sono del 27,72% e quella ridotta del 20%. Si può usufruire di quella ridotta se già si versa in altra cassa previdenziale. Sappiate che sono previsti aumenti nei prossimi anni.
Un professionista con relativa cassa di appartenenza (avvocato, ingegnere, geometra, commercialista) pagherà i contributi e usufruirà delle agevolazioni previste dalla propria cassa.
Costi apertura partita iva libero professionista
Non sono previsti costi in questo caso. Se vi affidate ad un commercialista questi potrà richiedervi un compenso in base al proprio tariffario.
Quanto costa aprire una partita iva per artigiani o commercianti
In questo caso si pagano i contributi fissi indipendentemente se si consegue un utile oppure no. Si versano in quattro rate per un importo complessivo di circa 3.460 euro annui.
Costi apertura partita iva. In questo caso, per l’iscrizione al registro imprese, occorrerà pagare bolli e diritti di segreteria (€ 35,50), versare annualmente il diritto annuale (€ 88,00). Anche in questo caso se vi affidate ad un professionista vi chiederà un compenso sicuramente più alto rispetto al caso precedente, che possiamo quantificare in 100-150 euro.
Detto dei costi inerenti l’apertura della partita iva e quelli relativi al pagamento dei contributi inps, passiamo ad esaminare quelli riguardanti la gestione e cioè il compenso del commercialista che vi terrà la contabilità.
Anche in questo caso è difficile quantificare a priori una cifra poiché varierà in base alla mole di lavoro che necessita la gestione della vostra partita iva.
L’onorario varierà quindi in base ad una serie di parametri, tra cui il regime fiscale prescelto, il volume d’affari, il numero di documenti da registrare, la presenza o meno di operazioni con l’estero o con paesi black list, dalla necessità di assumere un dipendente.
Vi consiglio quindi di confrontare i vari preventivi, chiedendo di indicare quali sono i servizi inclusi e quelli che non lo sono. Tenete presente che gli onorari possono variare anche da regione a regione. Valutate anche un commercialista online.
Quasi dimenticavo…..infine ci sono le tasse da pagare. Quelle variano in base al regime fiscale prescelto, alla presenza o meno di altri redditi oltre a quelli della partita iva e ad altri fattori. Sicuramente non sono poche!
Gentile commercialista, sono un cantautore, ho aperto da due anni un etichetta discografica, sono in regime dei minimi , codice Ateco 59.20.10 iscritto alla CCIAA.
Essendo un cantautore scrivo canzoni, musica e parole . Il mio lavoro al momento è prevalentemente basato sulle canzoni che scrivo per altri. Delle opere da me realizzate cedo la licenza d’uso esclusiva per due anni alle persone che me le richiedono per esibirsi in concorsi canori ecc. La cessione della licenza è dietro compenso.
Domanda: i compensi da me percepiti dietro emissione di regolare fattura come dovrebbero essere inquadrati dal punto di vista previdenziale? Io al momento non sono iscritto ad alcuna previdenza, in quanto l’inps mi ha rifiutato come artigiano e commerciante ed essendo una ditta individuale mi è stato detto che non posso iscrivermi alla gestione separata come devo fare per inquadrare i miei redditi ??
Potrei avere un suo consiglio?
Buongiorno
IO NON CERCO DI APRIRE LA PARTITA IVA ,ANZI AL CONTRARIO E HO BISOGNO DI SAPERE COME MUOVERMI SE E POSDIBBILE VENDERE DEI PRODOTTI COSMETICI ,MAKUP CON LE DIRETE DI FACEBOOK.PER CORTESIA.
ATTUALMENTE SONO INSERITA IN UNA PIATTAFORMA DI VENDITA “ORIFLAME” CHE È ATTIVA NEL MIO PAESE DI ORIGINE MA NON IN ITALIA.ESISTE UN MODO DI PRESENTARE I LORO PRODOTTI ANCHE IN ITALIA ?GRAZIE MILLE
Buongiorno, siamo due donne e un uomo a voler cominciare un piccola attività di artigianato ecodesign, e volevamo sapere che tipo di società ci conviene iniziare, per poter avere tutte le carte in regola, ma con spese sostenibili.
Le donne hanno anche qualche incentivo?
La scelta della società dipende da una serie di fattori, tra cui la resposibilità personale, il rischio d’impresa e la tassazione. Credo però che per il vostro caso piccolo artigianato eliminando il rischio d’impresa e la tassazione inizierei (e magari resta quella per sempre)con una bella SNC artigiana. Costo notaio 1500 circa contabilità semplificata senza troppe pretese ma attenzione obbligo contributivo INPS per tutti e tre sarebbero circa 10.500 euro anno. Tassazione reddito/3 e responabilità solidale tra tutti i soci. Che significa? Che in caso di esposizioni econoniche bancarie o tributarie le pretese dell’eventuale creditore possono essere soddisfatte coi vostri patrimoni personali. Nel caso in cui 1 o più soci non abbiano nulla il creditore può rivalersi anche su uno solo per l’intero importo. Mi pare però che la vostra attività non si presta a tale tipo di esposizione oppure a creare situazioni debitorie incontrallate o incontrollabili.
Buongiorno avrei una domanda su un attivita ovvero il trading online, come si pagano le tasse? E in piu e necessaria la partita IVA?
BUONGIORNO
produco gioielli fatti a mano e due weekend al mese partecipo ai mercatini locali per hobbisti. ancora non sono titolare di partita IVA, rilascio ricevute generiche. posso mettere i miei prodotti in vendita su siti come esty o big cartel o è necessaria la partita IVA? premetto che non supero il limite dei 5.000,00 euro annui. grazie
amelia
Buongiorno,
avrei una domanda riguardo all’apertura della partita IVA.
Vorrei avviare una partita IVA a regime forfettario per poter vendere regolarmente oggetti in ceramica online, ma allo stesso tempo essendo laureata in decorazione ed essendo anche decoratrice, vorrei poter lavorare anche in cantiere quando capitano tali lavori. Vorrei sapere quale sia il codice ATECO più adatto per includere entrambe le professioni e se rientro nelle categorie di partita IVA per artigiani e pertanto, se risultasse necessaria la registrazione all’albo degli artigiani (quindi con il versamento obbligatorio annuale di circa 3.800 euro con eventuale riduzione del 35%).
Inoltre volevo sapere se l’apertura fosse possibile avendo un contratto in regola con un guadagno annuo di circa 3.000 euro, in ambito completamente differente dalla professione che eserciterei con tale partita IVA.
Grazie mille in anticipo per la risposta!
Essendo disoccupata ed avendo a disposizione una collezione di oggetti pubblicitari pensavo di trasformare l’hobby in lavoro vendendo la mia collezione.
Cosa è più conveniente tra regime dei margini, regime dei minimi e regime forfettario.
Non ho la possibilità di dimostrare il costo degli oggetti che andrei a vendere on line e nei mercatini ma che singolarmente possono essere venduti a cifre non irrisorie, con un paio di oggetti si superano facilmente i 5000€.
I costi sono stati sostenuti negli anni principalmente da privati o in mercatini specializzati dove non rilasciavano ricevute.
Regime consigliato, quali imposte si pagano e a quanto ammontano,
si possono “scaricare dei costi”?
Buongiorno
volevo chiedere, se apro una partita iva nel 2023, posso fare il 730 2023 relativo ai redditi 2022 (in cui ero ancora dipendente) anche se a marzo 2023 avrò appena aperto la partita iva? Grazie
cordiali saluti
Si può farlo, perchè la dichiarazione si riferisce ad un periodo (2022) dove non aveva partita iva.