Quando conviene aprire partiva Iva?

Quando conviene aprire partita iva? La risposta è dipende. Bisogna valutare caso per caso.

Prima variabile da considerare è il tipo di attività che si andrà a svolgere. In base alla propria situazione, infatti, potrebbe variare la risposta. Supponendo ad esempio che si abbiano i requisiti per accedere al nuovo regime dei minimi, la scelta potrebbe propendere a favore del sì, in quanto il carico fiscale da sopportare – almeno per il primi 5 anni – è inferiore al normale. Da quest’anno si paga, infatti, solo il 5%.

Se l’introito è superiore, invece, la scelta si fa più dura. C’è da considerare, ad esempio, che se si hanno uno o due clienti e si ci rifornisce da tre, quattro, cinque aziende, non è più accettabile l’uso di contratti di prestazione occasionale, a meno che non si tratti di committenti privati che, non possedendo a loro volta partita IVA, non potranno scaricare i costi.

Altre variabili da considerare sono la quantità di fatture che si andranno ad emettere, le aliquote irpef, irap, se si ha già un lavoro ecc ecc.

Riassumendo, bisogna valutare caso per caso e considerare i costi, come quello per il consulente fiscale che bisognerà retribuire per la tenuta della contabilità, quello dell’eventuale camera di commercio ecc.

9 commenti su “Quando conviene aprire partiva Iva?”

  1. salve, vorrei creare un sito per noleggiare per brevi periodi passeggini e articoli per bambini ai turisti,devo aprire la partita iva? che tipo di fatture devo rilasciare?grazie

    1. Salve Grazie, ovviamente deve aprire partita iva, è un attività come tutte le altre. Dovrà inoltre effettuare l’iscrizione all’Inps e alla Camera di Commercio.

  2. Gentili consulenti,
    Dovrei avviare un negozio, di libri quadri, oggetti, vari e artigianali, in un borgo di un paesino un po desolato.
    Quindi vorrei sapere se c’è una tipologia di contratto che mi faccia risparmiare in tasse e spese.
    Mi hanno detto che potrei aprire una specie di Associazione Culturale, ma non so bene il funzionamento, oppure una Attività di Vicinato, ma anche di questo non ne conosco le caratteristiche.
    Vi chiedo pertanto un consiglio, dettagliato, se possibile.
    Anticipatamente, Vi ringrazio e invio i miei
    Distinti Saluti.

  3. Sono casalinga per forza (ho 3 figli) ma ora anche il più piccolo va all’asilo e mentre mio marito ha chiuso la sua attività travolto dalla crisi io pensavo di aprirne una mia. E’ solo un idea e non so se riuscirò a realizzarla, per questo vi scrivo. Fino ad ora ho arrotondato facendo ogni tanto qualche “ripetizione”: poca roba perchè il tempo a disposizione è sempre stato scarso e abito anche un po’ sperduta, ma ora pensavo di impartire ripetizioni on line con internet: avrò bisogno di un SITO e mi sto informando sui costi di gestione, da voi vorrei sapere “cosa mi aspetta”: che volume di affari dovrei gestire per sopravvivere! cioè che spese dovrei affrontare e quindi quali guadagni lordi dovrei procurarmi per avere un guadagno netto anche minimo..
    Forse vi chiedo troppo, ma non so da che parte cominiciare!
    Grazie

    1. Attualmente vi è un regime agevolato, con una tassazione molto bassa (5%). Si chiama regime dei minimi.
      La spesa maggiore riguarda i contributi inps da versare. Considerando che la vostra si considera libera professione, dovrà iscriversi alla gestione separata Inps.
      Non vi è, a differenza degli artigiani e commercianti, una quota fissa da pagare. I contributi si versano in percentuale al reddito, ma l’aliquota contributiva è molto alta, attualmente al 27,72%.
      Attuando questa impostazione dovrà considerare una tassazione complessiva di circa il 33%.

  4. Buona sera
    Vista la difficolta’ di trovare lavoro,io e mio marito vorremmo aprire un’attivita’ in franchising ma mio marito ha una partita iva nel settore agenti di commercio a MODENA aperta 2008/9 utilizzata per alcuni mesi poi mai piu’ utilizzata fino a oggi.
    Mentre io ho avuto una partita iva aperta nel 2000 e chiusa nel 2004 a Torino nel settore commercio ambulante con delle cartelle da pagare.
    Quindi come poter aprire un’altra partita iva senza dover mettersi apposto con le vecchie?!

    1. Salve,
      innanzitutto consiglio di chiudere la posizione iva di suo marito. Poi dovrà aprire una nuova partita iva (intestata ad uno dei due oppure è possibile creare un impresa familiare).
      Le vecchie cartelle rimangono, l’unico rischio e se si ha qualche bene di proprietà.

  5. Buona sera
    la ringrazio per la sua risposta
    Cosa comporta la chiusura della partita iva?Cos’e’ piu’ vantaggioso
    fiscalmente fra una partita iva individuale e un impresa famegliare?
    Ringrazio

    1. Salve,
      innanzitutto è bene verificare se ancora iscritto alla camera di commercio oppure se è stata cancellata d’ufficio.
      La partita iva risulterà sicuramente aperta se non è stato fatto nulla.
      Per la cancellazione al registro imprese si pagano circa 20 euro di bolli.
      La pratica deve essere fatta in via telematica.

      Se si costituisce un impresa familiare entrambi dovete iscrivervi all’inps e pagare i relativi contributi (€ 3200+€ 3200).
      Il reddito viene attribuito in base alle percentuali di possesso che si stabilisco durante la costituzione dell’impresa familiare e su questo si pagano le tasse.

      Con la ditta individuale solo il titolare verrà iscritto all’inps, quindi si versano meno contributi inps.

      Direi che l’impresa familiare può essere vantaggiosa in situazione in cui il reddito risulta essere molto alto.

      Saluti

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