Secondo alcune categorie professionali, in capo alle stesse, non v’è nessun obbligo ad installare il Pos. Non a caso, in quest’ultimo periodo, le predette categorie hanno diffuso circolari o comunicati per chiarire le previsioni della legge e come comportarsi.
Il Decreto Legge del 2012 n 179, prevede l’obbligo di consentire al cliente di pagare con il bancomat cifre che superano i 30 euro. Mediante il Decreto dello sviluppo economico del 2013, v’è stata la previsione dei limiti e l’entrata in vigore dell’adempimento in questione, che concerne gli artigiani, i commercianti, le piccole e le medie imprese e, in ultimo, i professionisti.
Se, da un lato, l’atteggiamento degli artigiani e dei commercianti è stato di denuncia delle difficoltà connesse alla poca educazione informatica e alla scarsa convenienza dal punto di vista economico della moneta elettronica, i professionisti si pongono in maniera differente.
A tal proposito, infatti, i Consigli nazionali di architetti, di avvocati e di consulenti del lavoro hanno diramato, talora, comunicazioni interne, tal altra, circolari per informare i propri iscritti della loro posizione riguardo al Pos. C’è poi chi ha preso posizione apertamente contro il Pos come i Chimici.
Ad ogni modo, sia gli uni che gli altri sono concordi nel considerare l’installazione del Pos non obbligatoria, facendo leva sul fatto che la legge non stabilisce sanzioni nel caso in cui lo stesso non venga installato. La sola problematica a cui i professionisti potrebbero andare incontro è rappresentata dal pagamento della cosiddetta “mora del creditore” semmai il cliente non pagasse con uno strumento diverso dal bancomat.
Peraltro, insistono i professionisti, le banche sarebbero le sole a trarre profitto dalla diffusione del bancomat visti i costi relativi all’installazione e alla gestione del Pos.
I professionisti pur condividendo l’obiettivo alla base del Pos, ossia quello di tracciare il flusso di denaro, riducendo il rischio di evasione, ritengono che lo stesso si scontri con i costi, considerati fin troppo eccessivi. Non essendo, peraltro, attuabile la riduzione per legge dei costi di installazione e di gestione, trattandosi di un interferenza all’interno del libero mercato, ci sono coloro che ritengono più indicato l’impiego gli sgravi fiscali.
Ad ogni modo, per il 26 giugno potrebbe fare la sua comparsa un altro provvedimento che preveda un’entrata in vigore di natura graduale, l’esclusione di determinate categorie e l’apertura a nuove forme di pagamento, parimenti tracciabili. In caso contrario, l’obbligo, non sanzionatorio, partirà dal 30 giugno, per tutti.