Ancora novità sull’IMU. Per il momento non c’è ancora nulla di confermato, ma pare che ulteriori correzioni siano state apportate in Senato e allarghino il concetto di “Comune montano” ai Comuni collinari. E quindi, per i fabbricati strumentali agricoli, se collocati in Comuni montani o nei Comuni “parzialmente montani”, viene confermata l’esenzione, e inoltre si avrà l’abbattimento del 50% della base imponibile dei fabbricati d’interesse storico e artistico e di quelli inagibili e non utilizzati. Tutto da confermare, riperto.
Ad ogni modo, per questi ultimi, vi ricordo, che l’accertamento dell’inagibilità, deve essere fatto dal comune, con perizia a carico del proprietario o attraverso una dichiarazione sostitutiva.
Nel testo si parla pure di terreni agricoli, specificando che per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali, vengono reintrodotti gli abbattimenti a scaglioni previsti dall’art. 9 del D.Lgs.504/1992, con applicazione del tributo sulla parte eccedente i 6 mila euro, e con abbattimento del 70% del 50% e del 25% dell’imposta.
Per i terreni condotti da imprenditori agricoli professionali, invece, sono confermate le riduzioni. Per le costruzioni rurali, strumentali ed i terreni agricoli, l’acconto dovrà essere versato il 30% a giugno e il 70% a saldo a dicembre salvo conguaglio. Per i fabbricati rurali iscritti ancora al catasto terreni, quindi da censire, il versamento dovrà essere effettuato in un’unica rata a dicembre (entro il 16). Novità anche per i ruderi, che vengono classificati nella categoria F2, per i quali continueranno ad avere rendita pari a zero e di conseguenza esenti dall’IMU.
Vi ricordo, infine, che per quest’anno viene stabilito che il versamento (la prima rata) potrà essere effettuata tenendo conto dell’aliquota base. Per il versamento sugli immobili diversi dai rurali, dopo aver versato la prima rata in acconto a giugno, la seconda rata (di dicembre) dovrà tenere conto dell’imposto annuale complessivamente dovuto togliendo quanto già versato con le aliquote base.
I fabbricati rurali che sono ruderi, cosa bisogna fare per mettersi in regola