Nel 2024, per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, è stata introdotta una franchigia di 260 euro sulle detrazioni fiscali IRPEF. Questa misura, prevista dal Decreto Legislativo n. 216/2023, mira a bilanciare i benefici derivanti dalla riduzione delle aliquote IRPEF per i redditi medio-bassi, evitando che tali vantaggi si estendano anche ai redditi più elevati .
Sommario
Come funziona la franchigia di 260 euro
La franchigia agisce come una soglia minima: se l’importo totale delle detrazioni spettanti è inferiore o pari a 260 euro, il contribuente non potrà beneficiare di alcuna detrazione. Se invece l’importo supera i 260 euro, la detrazione sarà riconosciuta solo per la parte eccedente.
Detrazioni soggette alla franchigia
La riduzione di 260 euro si applica alle detrazioni al 19% relative a spese come:
- interessi passivi su mutui
- spese universitarie
- premi assicurativi
- erogazioni liberali a favore di Onlus, partiti politici e enti del terzo settore.
Detrazioni escluse dalla franchigia
Alcune spese rimangono escluse dalla franchigia di 260 euro, tra cui:
- spese sanitarie
- donazioni a Onlus, partiti politici e enti del terzo settore
- bonus fiscali sulla casa.
Applicazione nella dichiarazione dei redditi
La franchigia di 260 euro si applica una sola volta per l’anno d’imposta 2024 e sarà visibile nella dichiarazione dei redditi 730/2025. Per i contribuenti con redditi superiori a 120.000 euro, la detrazione IRPEF è già ridotta per effetto di un altro meccanismo, e la franchigia di 260 euro si applica ulteriormente alla detrazione già ridotta.
In sintesi, questa misura rappresenta un intervento temporaneo volto a riequilibrare i benefici fiscali derivanti dalla riforma IRPEF, assicurando che i vantaggi si concentrino sui redditi medio-bassi.