Lo Stato concede agli enti no profit diverse possibilità di finanziamento, dalla detraibilità delle erogazioni liberali alla destinazione del 5 per mille. Tuttavia, non sono assenti aspetti negativi.
Mentre in questi anni siamo stati abituati alle solite detrazioni del 19%, nel 2014 quest’anno faranno compariranno anche quelle nuove del 24%.
L’aumento è previsto solo per le erogazioni liberali alle Onlus e per quelle in favore ai partiti e movimenti politici. Ad oggi, i donatori di erogazioni liberali alle Onlus si vedono concesse una vasta gamma di possibilità. Basti pensare, infatti, che al di là della detrazione del 24% prima citata, è consentito anche la fruizione della deduzione entro il 10 per cento del reddito nel suo complesso. Va precisato, però, che le forme appena citate sono tra loro alternative per cui il contribuente è chiamato a scegliere quella per lui più conveniente e che lo vincolerà per tutto il periodo d’imposta.
Alle Onlus è riconosciuto un ulteriore strumento, ossia la destinazione del 5 per mille grazie al quale i contribuenti hanno la possibilità di destinare parte delle somme dovute alle stesse, sebbene non beneficiando di un risparmio di imposta. Dal momento che la disciplina del 5 per mille, ad oggi, non gode di stabilità, la Legge delega fiscale, da poco pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale, ha richiesto in maniera esplicita una sua razionalizzazione.
Soprattutto per ciò che concerne il continuo taglio operato sulle somme distribuite fa si che si destini più che il 5, il 4 per mille. Per di più, a differenza di quanto accade per l’8 per mille, tra le somme distribuite vi sono solo quelle collegate in maniera effettiva alle opzioni dei contribuenti.
Il discorso cambia, invece, se si parla della possibilità di destinare il 2 per mille ai partiti politici. La sua disciplina, infatti, in pochi mesi ha trovato uno spazio nell’ordinamento, mentre quella relativa al 5 per mille sono ormai quasi dieci anni non riesce a trovare una qualche stabilizzazione. Ma in cosa consiste, di preciso, la disciplina del 2 per mille? Ebbene quest’ultima si propone lo scopo di diminuire il finanziamento pubblico ai partiti al fine di cancellarlo nel giro di quattro anni.
Va ricordato, comunque, che in questo caso i contribuenti sono tenuti ad indicare in maniera esplicita la volontà di devolvere le somme, tenendo conto, al contempo, che le scelte inespresse non saranno oggetto di riparto. Ovviamente le perplessità non si sono fatte attendere, corroborate peraltro dalla scarsa chiarezza della disposizione.