Salve,
sono un dipendente di Poste Italiane Spa, contratto a tempo indeterminato. Sarei intenzionato ad attivare un’ e-commerce , di conseguenza apertura di partita iva . Qualora fosse possibile (vi scrivo anche per questo) quali sarebbero i costi fissi sia di tasse che vostra consulenza. Inoltre dovrei pagare anche i contributi Inps?
Tommaso, dipendente di Poste Italiane, vuole svolgere nel tempo libero un secondo lavoro per integrare il suo reddito da dipendente. L’altro giorno, dopo una breve ricerca su internet, legge il mio blog e decide di contattarmi. Sopra puoi leggere il testo della sua email.
I suoi quesiti sono essenzialmente 3:
- Se può svolgere un secondo lavoro
- I costi per avviare l’attività
- I costi della nostra consulenza
Lavoratore dipendente può aprire partita iva?
Ho già affrontato il tema in due precedenti miei articoli, molto letti e commentati. Ti invito a leggerli perché tu possa approfondire l’argomento:
- “Dipendente privato e partita iva”, dove affronto il caso in cui un dipendente del settore privato voglia aprire una seconda attività e debba o meno pagare i contributi Inps
- “Dipendente pubblico e partita iva”, dedicato nello specifico ai dipendente pubblici che vogliono nel loro tempo libero arrotondare lo stipendio aprendo una posizione iva.
Ritornando al nostro cliente, qui si tratta di capire se il dipendente di Poste Italiane debba essere considerato dipendente pubblico o privato.
Poste Italiane è una S.p.a in cui lo Stato italiano, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è l’azionista di maggioranza, detenendo circa il 60% del capitale sociale, ma i dipendenti non sono considerati pubblici ma bensì privati.
Quindi un dipendente di Poste Italiane, che voglia aprire la partita iva per svolgere una seconda attività che non sia in concorrenza, può farlo, naturalmente fuori dall’orario di lavoro e senza nessuna autorizzazione. E’ bene comunque sempre verificare l’esistenza, nel proprio contratto di lavoro, di eventuali clausole che impediscano lo svolgimento di altre attività e che se presenti possono anche condurre ad un licenziamento per giusta causa. Contattami per effettuare gratuitamente questa verifica.
Quali sono i costi per aprire una partita iva?
I costi per aprire una partita iva sono davvero contenuti, circa 90 euro tra bolli e diritti da versare in Camera di Commercio per l’iscrizione. Più in dettaglio se vuoi avviare un’attività di commercio elettronico come il nostro cliente (attività che si può tranquillamente svolgere nel tempo libero), puoi approfondire gli adempimenti da effettuare leggendo il nostro articolo: Quali sono i costi per aprire un ecommerce.
Il nostro cliente essendo già dipendente non deve versare ulteriori contributi previdenziali oltre quelli che già versa come dipendente.
Quanto costa una consulenza presso il nostro studio?
Quasi tutti i miei colleghi adottano una strategia che prevede di farsi pagare anche una semplice consulenza per conoscere a cosa si va incontro se si apre la partita iva. Quante tasse devi pagare, quando devi presentare la dichiarazione dei redditi, quanto si paga di contributi Inps. Per carità questa non è una critica verso di loro ma una scelta assolutamente da rispettare. La nostra filosofia invece è totalmente diversa, orientata a spiegare al nostro cliente nei minimi dettagli e nel modo più semplice possibile tutto ciò a cui si va incontro, quale sia la soluzione migliore in base alle sue esigenze e soprattutto, come ho avuto già modo di evidenziare nella nostra pagina “Consulenza Online” in modo completamente gratuito. Risponderemo alle tue domande fornendoti tutte le informazioni che desideri.
Non ti resta che contattarci! Cosa aspetti?
Buongiorno ho letto una vostra risposta precedente e volevo chiedervi se essendo dipendente di Poste Italiane il food delivery e’ in concorrenza con l’azienda e anche se svolgendolo in ritenuta d’acconto fino a 5000 euro eventualmente si entra in concorrenza. Grazie per la Risposta