Finita la staffetta IMU, parte un’altra tassa. Stiamo parlando della Tares, la tariffa comunale sui rifiuti e i servizi che dal primo gennaio sostituirà la Tarsu e la Tia e sarà calcolata in base alla grandezza del proprio immobile.
L’imposta è stata già divisa in rate: gennaio, aprile, luglio e ottobre. Istituita nel decreto Salva Italia, prevede che il valore della tassa sia alto, visto che deve finanziare il servizio di igiene ambientale, d’illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, verde pubblico e tutti gli altri servizi cosiddetti “indivisibili”.
La Tares non sarà pagata solo da proprietari di immobili, ma da tutti coloro che “occupano o detengono locali o aree scoperte“. Quindi non solo case, ma anche negozi, uffici e capannoni.
Ammonterà, orientativamente, a 30-40 centesimi per ogni metro quadro dell’immobile. Una decina di euro di Tares per una casa, ma si parla già di salassi per centri commerciali o capannoni.
per 1 appartamento di 60 metri quadri la tares sarebbe di60x0.30=18 euro in più, NON 10 euro!