Negli ultimi anni, il trading online è diventato una forma di investimento sempre più ricorrente tra gli italiani. Grazie alle varie piattaforme digitali oggi chiunque può investire nel trading online, comprando e vendendo azioni, criptovalute, materie prime e altri strumenti finanziari. Ma il conto trading va dichiarato?
Come qualsiasi altra attività di investimento, anche il trading online comporta delle implicazioni dal punto di vista fiscale, soprattutto se hai deciso di investire tramite broker esteri.
Sommario
Come si dichiarano i redditi da trading?
Se investi tramite un conto con sede in Italia, la tua banca funge da sostituto. Questo vuol dire che non devi preoccuparti di presentare la dichiarazione dei redditi e pagare le imposte dovute sulle plusvalenze. A ciò penserà la tua banca.
Se invece utilizzi un broker con sede all’estero in questo caso dovrai preoccuparti tu di presentare la dichiarazione dei redditi e dichiarare le plusvalenze.
Come viene tassato il trading online?
L’Agenzia delle Entrate in un’apposita risoluzione ha precisato che si tratta di redditi diversi di natura finanziaria e, se conseguiti da persone fisiche non imprenditori, sono soggetti all’imposta sostitutiva del 26%. La base imponibile è data dalla somma algebrica dei differenziali positivi e negativi e devono essere dichiarati tramite il quadro RT del modello Redditi PF e, più specificatamente, nella sezione II di tale quadro.
Le minusvalenze possono essere portate in deduzione delle plusvalenze realizzate nei quattro periodi di imposta successivi.
Oltre al quadro RT dovrai compilare il quadro RW e pagare l’IVAFE.
Se hai bisogno di presentare la dichiarazione dei redditi contattami per un preventivo.