Consulente di viaggio, aspetti fiscali

Il consulente di viaggio è una nuova figura professionale che si sta diffondendo sempre di più negli ultimi tempi. In questo articolo ti spiego cosa fa il consulente di viaggio e come deve essere inquadrato da un punto di vista fiscale.

Cosa fa il consulente di viaggio

Il consulente di viaggio non è un dipendente, bensì un lavoratore autonomo che presta consulenza al cliente. Può vendere viaggi attraverso la collaborazione con un’agenzia di viaggi il cui rapporto è regolato ovviamente da un’apposito contratto secondo la normativa vigente.

E’ in grado di intercettare nuovi segmenti di clientela e può supportare molto bene agenzia di viaggi e tour operator.

Consulente di viaggio, aspetti fiscali

Se ti limiti a prestare consulenza, o indirizzi i clienti verso agenzie viaggi oppure verso soluzioni di viaggio che poi loro concludono autonomamente, se ti interessa aprire partita iva dovrai, dal punto di vista fiscale, effettuare questi passaggi:

  • aprire partita iva con il codice Ateco 79.90.19;
  • iscriverti alla gestione separata inps

In questo caso quindi, trattandosi di mera consulenza, puoi evitare l’iscrizione al registro imprese.

Verserai i contributi con aliquota al 26% su ciò che fatturi, senza nessun minimale.

Puoi aderire al regime forfettario se contemporaneamente non hai redditi da lavoro dipendente superiore a 30mila euro.

Se vuoi una consulenza approfondita contattami pure.

2 commenti su “Consulente di viaggio, aspetti fiscali”

  1. Salve, mi chiedevo se il consulente di viaggio dovesse avere qualche licenza per poter operare, come è richiesto per le agenzie di viaggio oppure no. Mi chiedevo anche se un blogger che si occupa di consulenza e turismo on line possa rientrare in questo codice Ateco 79.90.19

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