Comunicazione conti correnti al fisco. I soggetti a rischio

comunicazione-conti-correnti-al-fiscoEntro il 29 maggio 2015 il fisco verrà a conoscenza tutta una serie di dati finanziari dei contribuenti inerenti il 2013 e il 2014. Questo permetterà all’Agenzia delle Entrate di elaborare delle analisi del rischio con l’obiettivo di identificare specifici comportamenti anomali che sottendono rischi di evasione.
Di conseguenza l’Agenzia avrà a disposizione dati finanziari su un periodo più ampio (dal 2011 al 2014) che permetterà un’analisi molto più chiara di prima. La legge di stabilità 2015 introduce una novità in merito all’utilizzo delle informazioni acquisite, anche per dare una risposta al garante della privacy. In particolare, mentre fino al 2014 questi dati erano utilizzati per selezionare una lista di contribuenti che evidenziavano evidenti anomalie nei rapporti con le banche e gli altri operatori e di sottoporli a controllo ora il fisco si focalizzerà ad elaborare i dati per masse con l’obiettivo di rilevare e monitorare tutti quei comportamenti che possono occultare rischi fiscali.
La nuova formulazione è molto più asettica e stabilisce che l’utilizzo dei dati contenuti nell’anagrafe da parte dell’Agenzia delle Entrate è finalizzato alla realizzazione di analisi del rischio di evasione. Questa formulazione che, da un certo punto di vista può sembrare più garantista nei confronti della tutela dei contribuenti, in effetti, potrebbe aprire la strada a un uso più ampio e informale delle informazioni.
Quello che è chiaro è che le analisi del rischio che verranno realizzate dall’elaborazione delle informazioni finanziarie genereranno, necessariamente, degli approfondimenti attraverso ulteriori attività di ricerca che porteranno, poi, a individuare soggetti che attraverso meccanismi di utilizzo del sistema finanziario occultano ricchezze da dichiarare. A questo si aggiunga che a tutte le informazioni ottenute sul territorio nazionale si aggiungeranno nei prossimi anni anche tutta una serie di informazioni che arriveranno dalla cooperazione internazionale che , proprio nei mesi scorsi, ha ottenuto sul piano normativo un nuovo stimolo alla realizzazione di accordi per sviluppare forme sempre più sofisticate di scambio di informazioni spontanee e su richiesta.
I dati che arrivano al fisco si dovranno arricchire, comunque, di nuove informazioni allo scopo di semplificare la procedura di determinazione dell’Isee, vale a dire dell’indice della situazione economica equivalente, indice necessario per i contribuenti per accedere a specifiche agevolazioni sociali. Sotto questo profilo la norma prevede che l’anagrafe dei rapporti includa anche il valore medio di giacenza annuo dei depositi e conti correnti bancari e postali. Questo dato consentirà l’automazione delle dichiarazioni che devono essere predisposte dai soggetti interessati e renderanno più efficaci e tempestivi i controlli.

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