Come aprire un negozio online – Case study di successo

Oggi vi parlo di come aprire un negozio online, quali sono gli adempimenti burocratici per essere in regola con il fisco, i costi. Parlerò inoltre di un case study, un ecommerce di successo il cui titolare è un mio cliente.

L’ecommerce permette di ridurre le spese di gestione di affitto di un locale commerciale e di poter accedere ad una clientela più ampia come quella del web con ordinazioni in ogni parte d’Italia. Si tratta, tuttavia, di un’attività che se svolta in modo abituale richiede l’apertura di una partita Iva e diversi adempimenti fiscali. In questo articolo di spiego come aprire un negozio online, quali spese devi affrontare e quali sono gli adempimenti burocratici.

Un’attività come l’e-commerce, è svolta completamente on line e consiste nell’esecuzione su una piattaforma web di transazioni commerciali, da parte del venditore che inserisce i prodotti da vendere e del compratore che esegue l’ordine (con l’invio finale del pagamento per il prodotto che deciderà di acquistare on line).

Richiede tra l’obbligo da parte del fornitore di servizi di dotarsi di una piattaforma on line in cui occuparsi della vendita dei prodotti, con l’indicazione al suo interno dei dati di contatto (nome, sede legale, contatti telefonici e mail, numero registro di imprese, partita Iva e tariffe applicate).

Per vendere on-line è importante impostare precise strategie pubblicitarie sui prodotti ed i servizi offerti e che ad oggi poggia soprattutto sui social network e su google adwords.

I social network, sono strumenti di condivisione sociale informali in cui è possibile creare dei profili con le informazioni sulla propria attività e acquisire primi consensi tra i clienti. Nel caso di facebook, ad esempio, il numero di like può aiutare a capire il successo o meno dei propri prodotti, mentre nel caso di google è il numero di contatti che può aiutare a favorire tale statistica.

Google adwords, invece, è uno strumento più specifico per la pubblicità e che permette di inserire dei banner pubblicitari nei siti che hanno fornito il loro consenso e che richiede nella maggior parte dei casi, l’ausilio di un consulente per affidarsi a servizi più professionali.

Come aprire un negozio online

Per aprire un negozio online, è importante partire dalla fase di richiesta di attribuzione di una partita Iva e presentazione e compilazione di un modello da nome AA9/11 (se l’apertura è eseguita sotto forma di imprese individuali e lavoratori autonomi) o dal modello AA7/10 (se l’apertura è eseguita da persone non fisiche). Tali moduli, possono essere scaricati anche online mediante l’accesso al portale web dell’Agenzia delle Entrate nella sezione dal nome “Cosa devi fare” e richiedere partita Iva per inizio attività. Inoltre, è possibile anche consultare delle ulteriori informazioni sulla compilazione e Invio e sulla normativa attualmente presente.

Avviata questa prima fase di apertura della partita Iva, l’apertura di un negozio online richiede di eseguire anche un ulteriore importante adempimento sull’iscrizione del negozio presso il Registro delle Imprese e alla gestione Inps. In tale caso, sarà necessario utilizzare il modello di Comunicazione Unica. Attenzione anche alla fase di iscrizione alla gestione Inps per provvedere al versamento dei contributi previdenziali legati all’avvio della nuova attività lavorativa.

Adempimenti per aprire un negozio on line

In pratica, aprire un negozio online comporta dei primi adempimenti fiscali analoghi alle procedure obbligatorie per negozi tradizionali e relativi a:

– Richiesta di apertura partita Iva con il modulo disponibile presso il portale dell’Agenzia delle Entrate.

– Invio del modello di Comunicazione Unica per l’iscrizione nel Registro delle imprese.

– Iscrizione alla gestione Inps.

– Iscrizione alla banca dati Vies (Vat Information Exchange System) nel caso di vendita verso operatori di altri paesi dell’Unione Europea

Inoltre, con riferimento ad una attività specifica svolta interamente sul web, si è tenuti ad un ulteriore obbligo da parte di chi apre un negozio on line di comunicazione all’Agenzia delle Entrate di dati su:

– Indirizzo internet del sito da cui gli utenti potranno accedere per ricevere prodotti e servizi del nuovo negozio online.

– I dati dell’ISP, ossia dell’internet service provider come dominio esclusivo del nuovo negozio online.

– Dati specifici per contattare il negozio online come mail, fax e numero di telefono (poichè il tutto è svolto in modo virtuale e necessita di chiari riferimenti sul come contattare tale negozio).

Come aprire un negozio online costi

Per quanto riguarda i costi per aprire un e-commerce, considerando solo quelli di apertura partita iva ed iscrizione al registro imprese si aggirano intorno alle 100 euro.

Conviene aprire un negozio online? Un esempio: Il tempo che fu

La risposta è ovviamente “dipende”. Dipende dal tempo, dalle possibilità economiche, dall’incidenza fiscale. Sicuramente, però, se tali requisiti sono soddisfatti, aprire un Negozio eBay è uno dei metodi migliori per essere presenti online con il proprio store, sia per la semplicità d’utilizzo che per i vantaggi che il noto sistema di aste sul Web offre ai suoi utenti.

Gli strumenti a disposizione di chi intende cimentarsi con la vendita su Internet e sceglie eBay come canale di vendita sono tanti. Il primo: i Negozi eBay offrono strumenti che consentono ai venditori di creare un proprio marchio e di ottimizzare le vendite. Sono infatti previsti meccanismi di personalizzazione della merce. L’utente, infatti, decide quale sarà l’aspetto del proprio Negozio, ad esempio i colori, la grafica e il contenuto. Si possono valorizzazione delle inserzioni, mettendo in vendita oggetti a tariffe d’inserzione vantaggiose; organizzare i prodotti, utilizzando le categorie personalizzate per organizzare e mostrare gli oggetti; ricercare gli acquirenti, che possono effettuare ricerche tramite parole chiave all’interno del Negozio; lanciare promozioni incrociate, scegliendo gli oggetti sui quali effettuare promozioni; adottare indirizzi univoci e consultare analisi delle vendite.

I requisiti che eBay richiede per aprire un Negozio sono: disporre di un account da venditore, avere un punteggio di feedback pari almeno a 5, aver fornito le informazioni sulla carta di credito o quelle per l’addebito automatico sul conto bancario o un conto PayPal.

Per farci un’idea di cosa è possibile fare con un Negozio eBay, prendiamo ad esempio Il tempo che fu, raggiungibile all’indirizzo http://stores.ebay.it/il-tempo-che-fu2, un negozio che vende stampe storiche, cartoline e libri antichi, gadget d’altri tempi e così via. I proprietari hanno personalizzato l’home page del sito, mirando a realizzare un sistema di e-commerce dedicato a chi ha intenzione di realizzare un proprio archivio storico e culturale. Il negozio propone circa 1.000 nuovi articoli al mese, offre un sistema di newsletter e di promozioni, il display dei nuovi arrivi e dei prodotti in scadenza. Insomma, un vero e proprio sito di e-commerce, realizzato con il vantaggio di poter sfruttare l’indicizzazione di eBay e degli strumenti messi a disposizione dal portale di aste.

Vendere sui marketplace, quali vantaggi?

Da molti anni ormai sul web esiste la realtà del marketplace per la vendita online; nel nostro paese la fanno da padrone solo pochi, in pratica gli unici esistenti: Amazon, Pixmania, eBay e alcuni minori poco conosciuti. Oltreoceano invece e nel resto dell’Europa le opportunità di vendere online senza avere necessariamente un ecommerce sono molte di più.

Ma quali sono gli effettivi vantaggi di un marketplace?

Quali sono le peculiarità che rendono la vendita in un marketplace molto più valida di altre forme di commercio online? Il marketplace ha lati positivi per i venditori, primo fra tutti il pagamento a prestazione. Se non vendi non paghi nessuna commissione, nessun costo fisso. Il marketplace permette di testare, vendere,  nessun aumento immediato di marketing, nessuna dipendenza da un’unico venditore; ad esempio se il  fatturato deriva per il 50% dalla SEO, per il 30% da campagne Adwords, si dipende da Google per l’80% delle vendite.

Avere un’attività che non dipende da Google è una mossa strategica, è preferibile un guadagno più basso ma un potere distributivo più autonomo e più vasto. Le commissioni ovviamente sono la parte più sgradevole del marketplace. A conti fatti la commissione richiesta dai marketplace si aggira di media tra il 13% ed il 15%. La commissione va applicata al prezzo al pubblico compresa l’iva, spese di spedizione escluse ma  esclusa la commissione per la gestione del pagamento elettronico.

Operando con un eCommerce e non in un marketplace i costi globali salirebbero del 15%, la conclusione in ogni caso, per diverse motivazioni è che valutati tutti i pro e i contro vendere su un sito proprio avrebbe gli stessi costi. E se da un lato il marketplace ha alcuni vantaggi dall’altro ha anche i suoi difetti. Il marketplace non esclude affatto la possibilità di forte concorrenza e la visibilità è di certo minore nel promiscuo di una vetrina super popolata. In definitiva essere proprietario del proprio spazio per commercio,  del proprio business è sempre preferibile.

4 commenti su “Come aprire un negozio online – Case study di successo”

  1. Sono socio di un’attività commerciale srl, sto valutando di aprire una piccola ditta che vende on line e noleggia prodotti non alimentari e attrezzature (tavoli,sedie,notebook,avvitatori e piccoli strumenti per riparazioni) è possibile mettere il magazzino nella sede del negozio srl.
    grazie
    ANDREA

  2. Salve, volevo chiedere, visto che ho gia un lavoro fisso, ma vorrei fare da tramite per gente non in grado di fare acquisti online, per esempio di pezzi di ricambio automobilsitici…..senza fare un guadagno in se, ma di fatto acquistare per loro, facendomi una pagina di contatto su facebook….devo aprire partita iva?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

× Hai bisogno di aiuto?