Capitali all’estero: pronto il modello per effettuare la regolarizzazione

L’Agenzia delle entrate ha deciso di stringere i tempi per ciò che concerne l’avvio dell’operazione di regolarizzazione volontaria dei capitali e degli investimenti che si hanno all’estero.

Non a caso, infatti, ha disposto, sotto forma di bozza, le istruzioni grazie alle quali gli esportatori di capitali di natura illecita o di attività detenute all’estero e non dichiarate, di regolarizzarsi mediante la riduzione da un quarto fino anche alla metà delle sanzioni minime che devono essere applicate quando si ha un caso di violazione degli obblighi di monitoraggio.

Tra le altre cose, ad essere pagate dovranno essere anche le tasse previste sui capitali e sui beni che risultano oggetto di emersione.

Ma quali sono le persone che sono interessate da questa procedura? Ebbene esse sono le persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali responsabili del trasferimento all’estero dei capitali violando le norme di monitoraggio fiscale o anche che hanno ottenuto disponibilità all’estero, come immobili, senza effettuare la successiva dichiarazione di possesso all’interno del modello RW.

Se non è subentrata la scadenza dei termini prevista dopo cinque anni si potranno regolarizzare tutte le somme detenute fino al 31 dicembre 2012 nonché tutti i periodi di imposta. La partecipazione alla procedura non è prevista quando si viene a sapere in maniera formale di verifiche, accertamenti amministrativi o anche procedimenti penali concernenti la violazione di norme tributarie sulle stesse attività.

Ad ogni modo, vi sarà fino al 30 settembre 2015 la possibilità di decidere se effettuare la presentazione della domanda di adesione.

È in base al contenuto della domanda che l’Agenzia delle Entrate calcolerà i correlativi redditi, le imposte, gli interessi e le sanzioni conseguenti. Si precisa che, in riferimento alla procedura di collaborazione volontaria, chi esibisce o trasmette atti o documenti del tutto o parzialmente falsi e per chi somministra dati e notizie inveritieri, vi sono conseguenze penali.

La richiesta è composta così da garantire la dichiarazione di capitali e attività estere non solo ai singoli contribuenti con più attività, ma anche ai contribuenti coinvolti nella medesima attività.

In particolare, in questi casi, l’adesione alla procedura avverrà con un’unica domanda, per ciascuna attività estera da dichiarare.

Al di là di questo, la regolarizzazione si ultimerà soltanto dopo aver versato tutte le somme dovute e non prevede la compensazione. A supporto dei contribuenti nella compilazione della domanda, l’Agenzia ha realizzato un breve dizionario contenete le definizioni dei termini più frequenti, per scongiurare ogni possibile errore.

 

 

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