Tassazione buoni pasto in busta paga: normativa

I lavoratori dipendenti sono soggetti all’applicazione di una specifica tassazione sulla propria busta paga, che non va a colpire solo la tipica retribuzione di base. Così come sono previste diverse modalità di tassazione ed esenzione per voci come salari di produttività, buoni pasto e assegni familiari.

Tassazione Retribuzione base e indennità di trasferta in busta paga

La retribuzione di base prevede degli importi prestabiliti sulla base innanzitutto del contratto collettivo nazionale di riferimento e poi sulla base di quella che è la mansione e il livello occupato dal dipendente nell’azienda pubblica o privata.

Ed è il primo elemento ad essere oggetto di una tassazione del reddito, poiché voce diretta del reddito economico prodotto dalla persona fisica. Tuttavia non è l’unico elemento ad essere tassato, poiché esistono anche altre componenti che pur non rientrando nello stipendio base sono percepite dal dipendente sul fronte economico e che potrebbero essere oggetto di una ulteriore tassazione dello Stato.

Ad esempio possono essere presenti delle indennità sulla base della mansione svolta, come delle tipiche spese di trasferte sostenute dal lavoratore e per le quali non è prevista l’applicazione di una tassazione se riferite a spese standard esercitate durante tale fase (ed entro specifiche soglie limite).

Tassazione buoni pasto in busta paga: la soglia di esenzione

Per i buoni pasti relativi alla soglia massima di 5,29 euro, è prevista l’esenzione da una eventuale tassazione aggiuntiva dello Stato, mentre nel caso di ticket superiori a tale cifra, sarà applicata la tassazione sulla differenza aggiuntiva alla soglia di esenzione. La legge di stabilità, ha infatti recentemente introdotto il nuovo ticket elettronico per una maggiore tracciabilità dei suddetti buoni e reale utilizzo per acquisto di beni alimentari per la pausa pranzo, e con una esenzione fiscale sulla tassazione nel caso di ticket pari a 7 euro (elettronici) e 5,29 euro per i ticket cartacei.

Discorso diverso, è poi in relazione ai salari di produttività e assegni familiari. Nel primo caso,  in particolare, si prevede l’applicazione di un’aliquota agevolata del 10% come sostitutiva dell’Irpef, nel caso in cui siano rispettate certe soglie limite. Mentre per gli assegni familiari non sono previsti ulteriori tassazioni dello Stato.

Ecco quindi un piccolo riepilogo delle tassazioni in busta paga:

Pagamento dell’Irpef in proporzione al reddito prodotto sullo stipendio totale.

– Esenzione entro certe soglie per le indennità di trasferta se riferite a spese ordinarie.

– Imposta sostitutiva del 10%, entro certe soglie reddituali, per i salari di produttività.

– Esenzione dalla tassazione dello Stato per gli assegni familiari.

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