Buoni pasto in busta paga

I buoni pasto (noti anche come ticket) sono elementi aggiuntivi allo stipendio di base che l’azienda può decidere di fornire ai propri dipendenti pubblici o privati in sostituzione di servizi di mensa per la pausa pranzo. E’ inoltre prevista una esenzione  fiscale, per ticket cartacei fino ai 5,29 euro e ticket elettronici fino a 7 euro.

Quando possono essere rilasciati dei buoni pasti ai lavoratori?

L’erogazione di buoni pasto da parte dell’azienda non è un obbligo di legge e il tutto dipende o da specifiche scelte aziendali o da quanto previsto dalla contrattazione collettiva di riferimento. E’ quindi bene informarsi se tale possibilità è prevista anche per la propria azienda di riferimento e che politica è adottata rispetto alle modalità di rilascio.

Questo perché un buono pasto o ticket, rappresenta una specie di retribuzione aggiuntiva che va a superare la mancanza in azienda di un servizio di mensa e prevede degli importi prestabiliti, oltre che esenzione dall’applicazione di ulteriori tassazioni sull’importo monetario del ticket. Se lo stesso, infatti, è previsto dalla contrattazione collettiva di riferimento  o da specifiche scelte aziendali, è possibile applicare due modalità:

  • Ticket cartacei (solitamente con importi di 5,29 euro o 7 euro).
  • Ticket elettronici (solitamente con importi di 7 euro).

Le ultime normative approvate per l’utilizzo dei buoni pasto

Conoscere la tipologia di ticket utilizzata dall’azienda per concedere al proprio dipendente un buono pasto, è utile soprattutto rispetto alla già citata politica fiscale e alle recenti modifiche in termini di legge che hanno portato all’introduzione del nuovo ticket elettronico.

In particolare, nel caso di emissioni di ticket cartacei fino a 5,29 euro, le nuove normative italiane prevedono ancora una esenzione sotto il profilo fiscale (non applicate per importi superiori). Tuttavia tale esenzione fiscale è stata ampliata al valore di 7 euro per i ticket elettronici, al fine di incentivare verso un maggiore uso di tale soluzione.

Sempre secondo i riferimenti di legge sull’utilizzo dei ticket o buoni pasto, vi ricordiamo che non possono essere applicate delle commissioni aggiuntive da parte delle aziende che vendono beni alimentari che accettano i ticket e che gli stessi non possono essere né ceduti a terzi e né cumulabili tra loro. Un lavoratore che quindi vuole conoscere ogni aspetto relativo al diritto al buono pasto o ticket, deve porre attenzione su:

  • Se la contrattazione nazionale di riferimento o le specifiche scelte aziendali, presentano la possibilità di erogare un buono pasto in sostituzione di un servizio di mensa per la pausa pranzo.
  • E’ prevista una esenzione fiscale sui ticket cartacei fino ad un valore massimo di 5,29 euro.
  • Esenzione fiscale maggiore di 7 euro per i ticket elettronici.

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1 commento su “Buoni pasto in busta paga”

  1. Enrico Napolitano

    Buonasera, mi chiamo Enrico, sono un operaio dell’industria cartaria della provincia di Lucca.
    Da ormai due anni non vengono più corrisposti i buoni pasto pattuiti con l’azienda che tuttavia risultano ancora presenti in busta paga.
    Il datore di lavoro può avere tale atteggiamento?
    Grazie per l’eventuale cortese e gradita risposta

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