Aumento Inps: partite Iva in fuga dalla gestione separata

L’anno 2015 segna la fuga delle partite Iva iscritte in via esclusiva dalla gestione separata dell’Inps così da eludere l’aumento dal 27,72 al 30,72 per cento dei contributi da versare, stimando un aumento al 33,72% nel 2018.

Gli interessati sono all’incirca 200mila tra ricercatori, traduttori, informatici insieme ad altri professionisti attivi nel settore terziario avanzato senza l’obbligo di iscrizione agli ordini professionali con relative Casse di previdenza.

Per coloro che operano nell’ambito della fotografia, della grafica e dell’informatica, è prevista la possibilità di iscriversi alla gestione artigiani, sempre dell’Inps; mentre i traduttori, i pubblicitari, gli organizzatori di eventi e tutti coloro che fanno ricerche di mercato emigrano alla cassa commercianti.

Ad ogni modo, é possibile fruire di aliquote al di sotto del 24 per cento. A tal proposito l’Acta, che si propone di riunire e rappresentare queste categorie di professionisti, per la giornata di domani ha organizzato un incontro atto a delucidare qualsiasi dubbio.

Si tratta di un aumento che non ha sorpreso i professionisti che, tra l’altro, hanno chiesto un intervento per arrestare tale crescita. Già alla fine del 2013, infatti , era stato messo in atto un intervento che riuscì a bloccare soltanto per un anno, il passaggio dal 27,72 al 28,72 per cento.

Da allora non sono stati previsti altri interventi determinando un nuovo aumento dell’aliquota prevista dalla riforma Fornero. Il presidente dell’Acta ha chiesto per tale ragione l’equiparazione a commercianti e artigiani, tuttavia, anche il fronte della modifica della tassazione ha conosciuto un certo fermento nell’ultimo periodo.

Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, ha proposto negli ultimi giorni al Ministro, un primo intervento nella conversione del Milleproroghe, proponendo di ripristinare il vecchio regime dei minimi anche nel 2015.

Si tratta ad ogni modo di una soluzione che postula una copertura economica ragguardevole per cui è sempre più certa una proroga per la sua attuazione.

La misura proposta dal sottosegretario Zanetti, comunque, va ad aggiungersi alle singole iniziative di deputati e senatori. Il Pd, infatti, ha presentato una risoluzione per disporre la modifica dei limiti di ricavi del forfettario, tentando un innalzamento di tutti quelli inferiori ai 30mila euro.

Questo appena citato, è un esempio che riguarda i professionisti che ad oggi hanno la possibilità di non uscire dal forfettario unicamente nel caso in cui ricavi o compensi non siano superiori ai 15mila euro.

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