Qualche giorno fa mi ha contattato un potenziale cliente ponendo questa domanda: Si può aprire una partita iva retroattiva?
In questo articolo ti dirò in quali casi è possibile e in quali casi non è consentito dalla normativa italiana.
Sommario
Che cosa significa aprire una partita IVA retroattiva?
L’apertura retroattiva di una partita IVA significa dichiarare formalmente l’inizio della propria attività economica con una data anteriore rispetto al momento della richiesta all’Agenzia delle Entrate. Questo può essere utile, o addirittura necessario, quando si è già avviato un lavoro autonomo senza avere ufficialmente una partita IVA.
È possibile aprire una partita IVA retroattiva?
Sì, in Italia è possibile aprire una partita IVA retroattiva, ma con alcune limitazioni e implicazioni. La normativa prevede che l’avvio di un’attività debba essere dichiarato entro 30 giorni dall’inizio effettivo. Se si supera questo termine, si rischia di incorrere in una sanzione per tardiva comunicazione che verrà irrogata dall’Agenzia delle Entrate.
In alcuni casi però aprire una partita iva retroattiva non è consentito. Pensiamo a tutte quelle attività soggette a Scia, quali a titolo di esempio aprire un’attività commerciale.
Come aprire una partita IVA retroattiva: i passaggi
Per procedere con l’apertura retroattiva, ecco i passaggi principali:
- Preparare la documentazione: Raccogli tutte le prove dell’effettiva attività economica iniziata prima della richiesta.
- Compilare il modello AA9/12: Questo modulo, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è necessario per la dichiarazione di inizio attività. Puoi indicare una data retroattiva. Contattami per la trasmissione telematica del modello. Bisogna inoltre verificare se l’attività deve essere iscritta in Camera di Commercio, Inps e Inail.
- Pagare eventuali sanzioni: Se hai superato i 30 giorni previsti per la dichiarazione, dovrai pagare una sanzione ridotta attraverso il ravvedimento operoso.
Quali sono i rischi di un’apertura retroattiva?
La mancata apertura tempestiva di una partita IVA può comportare rischi e conseguenze, tra cui:
- Sanzioni amministrative: Per il ritardo nella dichiarazione, le sanzioni possono variare da 250 a 2.000 euro. Tuttavia, grazie al ravvedimento operoso, è possibile ridurre l’importo da pagare.
- Interessi di mora: Eventuali tasse non versate nei termini legali saranno soggette a interessi.
- Verifiche fiscali: L’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare controlli più approfonditi per accertare la veridicità della tua dichiarazione.
Vantaggi dell’apertura retroattiva
Anche se comporta dei rischi, l’apertura retroattiva può essere vantaggiosa in alcune situazioni:
- Regolarizzazione della posizione fiscale: Puoi evitare problemi futuri legati all’evasione fiscale.
- Possibilità di dedurre spese retroattive: Le spese sostenute a partire dalla data di inizio attività possono essere dedotte, purché documentate correttamente.
Conclusione
Aprire una partita IVA retroattiva è possibile, ma richiede attenzione e trasparenza. È fondamentale agire tempestivamente, raccogliere tutte le prove necessarie e regolarizzare la propria posizione per evitare sanzioni e complicazioni con l’Agenzia delle Entrate.
Se hai dubbi o necessiti di assistenza, rivolgiti a un commercialista esperto o a un consulente fiscale, che potrà guidarti nel processo e aiutarti a gestire al meglio la tua attività.
Il nostro studio è a tua completa disposizione per una prima consulenza totalmente gratuita.