Il Wedding planner è figura professionale che negli ultimi anni si sta affermando sempre di più. Per poter svolgere l’attività non sono richiesti requisiti professionali e non occorre iscriversi in nessun albo. Occorre però aprire partita iva se l’attività viene svolta con una certa continuità.
Vediamo quali sono gli adempimenti da porre in essere per svolgere l’attività ed essere in regola con il fisco.
Sommario
Partita iva wedding planner: inquadramento fiscale
Iniziamo col dire che l’attività non è chiaramente definitiva. In alcuni casi se si offre solo un supporto di consulenza la si può inquadrare come lavoro autonomo. Non occorre in questo caso iscriversi in camera di commercio. Dal punto di vista previdenziale bisognerà iscriversi alla gestione separata Inps.
Nella maggior parte dei casi però il wedding planner intrattiene rapporti con diversi fornitori. E’ sovente infatti instaurare rapporti commerciali con fotografi, ristoratori, fioristi, acconciatori.
E’ per tale motivo corretto inquadrarsi come Agenzia d’affari.
In questo caso per svolgere l’attività bisogna presentare la Scia in comune, iscriversi al registro imprese e all’Inps.
Aprire agenzia wedding planner: costi
– Iscrizione registro imprese: bolli e diritti di segreteria (17,50 € + 18,00 €);
– Diritto annuale € 53,00;
– Contributi Inps € 3.600,00 annui;
– Codice ateco organizzazione eventi 96.09.05