Guadagni online e fisco. Come funziona la partita iva

Oggi aprire un blog o un sito è diventata la passione di molti giovani. Si inizia forse così per caso, per poi fare del proprio blog la fonte primaria di guadagno, un vero e proprio lavoro.

La speranza di guadagnare con i banner pubblicitari di Google Adsense ma non solo (ci sono anche le varie affiliazioni come Zanox, Tradedoubler, Clickadv, Juiceadv) è tanta.

Inizialmente le visite sono poche e di conseguenza i guadagni molto irrisori. Pensare in questi casi di aprire partita iva è vera utopia. Poi però arrivano i primi risultati, l’impegno aumenta e i guadagni generati dai banner pubblicitari pure.

Ecco quindi che subentra l’esigenza di regolarizzare le proprie entrate in modo da non avere cattive sorprese con il fisco. Sentire parlare di commercialista, tasse, partita iva non fa piacere a nessuno, ma occorre farlo per dormire sogni tranquilli.
Vi spiego allora cosa occorre fare per regolarizzare l’attività.

Guadagni online e fisco

Prima cosa rivolgersi ad un commercialista. Oggi trovate anche commercialisti online (tra cui io), non vi resta quindi che contattarmi!

L’attività è inquadrabile come attività di servizi, per cui richiede oltre all’apertura della partita iva anche l’iscrizione al Registro Imprese. Il tutto tra bolli, diritti di segreteria e diritto annuale vi costerà circa 90 euro.
Cosa importante è la scelta del regime fiscale. Oggi esiste il regime forfettario con una tassazione davvero irrisoria, solo il 5%. Ma la spesa più ingente è l’Inps. A meno che non siate dipendenti e versate quindi i contributi in busta paga, allora vi toccherà iscrivervi all’Inps e pagare circa 3.600 euro annui.

Infine un ultima precisazione. Sul web si legge che fino a 5.000 euro non occorre aprire la partita iva, ma è sufficiente rilasciare una ricevuta con il proprio codice fiscale. Niente di più sbagliato.
La prestazione occasionale può essere rilasciata per quelle attività occasionali, sporadiche. L’esposizione di banner pubblicitari su un blog è un attività continua nel tempo. E’ proprio per questo che occorre aprire la partita iva. Certo non vi consiglio di aprire la partita iva per dichiarare al fisco 20-30 euro mensili perché non riuscireste neanche a coprire le spese. Una buona soluzione può essere quella di tenere i guadagni in stand-by per poi dichiararli una volta che le entrate siano tali da permettervi di coprire tutte le spese.

2 commenti su “Guadagni online e fisco. Come funziona la partita iva”

  1. Salve, come funziona nel caso di un libero professionista iscritto alla gestione separata INPS?
    Sono un web designer (mi occupo di progettazione grafica) e sono iscritto alla gestione separata.
    Il mio regime è quello dei minimi dell’anno scorso.
    Mettiamo che l’80% del mio fatturato è reddito da lavoratore autonomo e il 20% del mio reddito sarà relativo ad adsense (quindi reddito d’impresa), sono obbligato ad iscrivermi alla camera di commercio?

    Grazie mille,
    Omar

    1. Essendo l’attività principale quella di web designer ritengo possa mantenere l’attuale inquadramento fiscale. Eventualmente valuti con il suo commercialista l’opportunità di aggiungere un ulteriore codice ateco.

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