Sei un traduttore e vuoi metterti in regola con il fisco e non sai cosa fare? Oggi ti spiego quali sono gli adempimenti fiscali per aprire partita iva come traduttore, i costi a cui vai incontro.
Sommario
Aprire partita iva come traduttore freelance
I traduttori appartengono a quella categoria di liberi professionisti senza cassa di appartenenza. Si tratta di un’attività libera, per esercitarla non sono richiesti requisiti specifici.
L’apertura della partita iva come traduttore non comporta il sostenimento di costi fissi se non il compenso da pagare al commercialista per la pratica.
Se vuoi ricevere un preventivo per la pratica di avvio attività e tenuta della contabilità o semplicemente una prima consulenza gratuita contattami pure.
Codice attività traduttore
Il codice attività è 74.30.00 – traduzione e interpretariato e per i liberi professionisti non c’è l’obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio.
Contributi Inps traduttori
Chi esercita l’attività di interprete freelance ha l’obbligo di iscriversi alla gestione separata Inps. I contributi da versare sono calcolati sul reddito, senza nessun importo fisso. L’aliquota contributiva è del 25%. I contributi si versano mediante modello f24 alle stesse scadenze delle imposte sui redditi, quindi 16 giugno per il versamento del saldo più I acconto (con la possibilità di rateizzazione mensile) e 30 novembre per il II acconto.
Regime fiscale traduttori
Attualmente l’unico regime fiscale agevolato è il regime forfettario che consente di pagare un imposta fissa del 5%. Non ci sono vincoli di tempo e quindi fino a quando rispetti i requisiti puoi rimanere nel suddetto regime.