Una attività come quella dell’affiliate marketing, richiede nel caso di guadagni costanti e continui di aprire una partita Iva. Tuttavia, non sempre è facile definire il passaggio fiscale entro cui un’attività sul web nata come hobby può essere trasformata in attività professionale e gli adempimenti fiscali da dover attivare per regolarizzare tale posizione.
Sommario
Affiliate marketing e condizioni per lo svolgimento senza apertura di partita Iva
Negli ultimi anni, il settore dell’affiliate marketing ha subito una importante crescita, con un numero sempre maggiore di utenti che ha inizialmente lanciato sul web dei siti con dei banner pubblicitari e poco traffico in termini di visite. Questo primo caso, non richiede un obbligo di partita Iva, poichè l’attività di affiliate marketing è ancora all’inizio e genera pochi guadagni pubblicitari pagati dai servizi di affiliazione più noti come google adsense. Tuttavia, sono comunque presenti dei primi obblighi fiscali di dichiarazione dei primi compensi percepiti da una attività occasionale come l’affiliate marketing sul proprio sito web mediante il rilascio di un documento fiscale di prestazione occasionale con ritenuta d’acconto.
Rispetto ad una attività di affiliate marketing senza partita Iva e con il rilascio di prestazioni occasionali, è inoltre importante verificare il fattore temporale e la reale attività di hobby o comunque non frequente di gestione del sito web. Laddove il sito comincia a registrare un maggior numero di utenti, la pubblicità nei banner a generare profitti e il tempo da dedicare alla gestione del sito web passa a tempo pieno, infatti, il passaggio all’apertura della partita Iva è ormai prossimo.
Quando scatta il passaggio da attività occasionale a continua?
L’affiliate marketing con la partita Iva, richiede quindi tale obbligo se presente una maggiore frequenza nello svolgere abitualmente tale attività e soprattutto nel caso di pagine web sempre aperte e in grado sempre di generare dei guadagni dai banners e non come spesso confuso dagli utenti della rete, laddove ci sia anche la condizione di compensi superiori ai 5000 euro (ossia una delle principali condizioni per rilasciare un modello di prestazione occasionale).
Tale fase, inoltre, non è difficile da avviare e non comporta necessariamente dei costi eccessivi per l’apertura della partita Iva, poichè esiste nel nostro ordinamento un regime agevolato come il fortettario per attività continue nel tempo e con redditi modesti.
Di conseguenza, chi gestisce pagine web con programmi di affiliazione, può avvalersi di tale regime agevolato e accedere ad importanti agevolazioni come assenza di Iva o di ritenuta d’acconto in fattura e applicazione di una aliquota sostitutiva del 5% sul totale dei compensi percepiti (anche se minimi). Una attività di affiliate marketing con la partita Iva, prevede la possibilità di poter aderire alle condizioni agevolate di un regime forfettario sulla partita Iva e di primi adempimenti fiscali su:
– Richiesta di apertura della partita Iva e di adesione al forfettario, laddove previsti i requisiti di legge.
– Utilizzo di un codice specifico previsto per le attività svolte sul web, ossia il 73.11.02 (conduzione campagne marketing e altri servizi pubblicitari).
– Iscrizione alla Camera di commercio, poichè parliamo di un’ attività più specifica e svolta a livello imprenditoriale.
– Iscrizione all’Inps per il pagamento dei contributi previdenziali e in particolare alla gestione commercianti dell’Inps.
In quest’ultimo caso, va evidenziato che il regime forfettario ha recentemente introdotto delle importanti novità come la possibilità di usufruire di una riduzione del 35% sul versamento dei contributi fissi per i commercianti dietro presentazione di apposita telematica entro il 28 febbraio di ogni anno. Il vantaggio?
5 cose da sapere per la partita Iva sulle attività di affiliate marketing
In definitiva, chi intende avviare un’attività di affiliate marketing, deve considerare che:
- Non è previsto l’obbligo di partita Iva se l’attività è svolta occasionalmente e genera pochi guadagni. Fiscalmente è possibile essere in regola mediante il rilascio di un modello di prestazione occasionale e ritenuta d’acconto.
- E’ previsto un obbligo di partita Iva se l’attività è svolta in modo continuo e abituale, anche nel caso in cui sono generati pochi guadagni, poichè è sorta la condizione di legge per il passaggio ad una attività imprenditoriale.
- Esiste un regime agevolato come il forfettario indicato per attività svolte in modo continuo e abituale e con pochi guadagni da poter applicare anche nel caso di attività come l’affiliate marketing.
- Il codice per l’attività di affiliate marketing in partita Iva è il 73.11.02. Inoltre è richiesto l’obbligo di iscrizione alla camera di commercio e alla gestione commerciante dell’Inps.
- Riduzione contributiva purchè si presenta istanza telematica entro il 28 febbraio per la riduzione 35%.
Salve, ho letto il vostro articolo. Ho avviato un programma di Affiliate Marketing per il mio sito internet di commercio articoli di vario genere e attivazioni contratti luce e gas. Ho letto vari articoli su come pagare gli affiliati, riscontrando varie ipotesi. Vorrei capire, nel momento in cui il mio affiliato pubblicizza il mio sito tramite canali social, chat e altro, non avendo un proprio sito o blog, può ritenersi la collaborazione come autonoma occasionale senza obbligo di partita iva? Parlano logicamente di piccoli guadagna. La legge prevede un tempo minimo entro il quale è obbligatorio apertura partita iva? (ho letto altro articolo che indicava entro 30gg).. Cordiali saluti