A chi è rivolto l’obbligo del Pos professionisti?

Dal Ministero dello Sviluppo Economico è stato ultimato il decreto che, relativamente all’obbligo dei pagamenti con strumenti tracciabili da parte dei professionisti, prevede svariate novità. Esse riguardano l’obbligo del Pos per i pagamenti dei professionisti che nell’anno precedente hanno fatto registrare una fatturazione di oltre 300 mila euro e solamente per le attività svolte nell’ambito tanto degli esercizi quanto degli studi.

Il decreto in esame, con il suo schema appena ultimato, è stato inviato alla Banca d’Italia con lo scopo di ottenere l’acquisizione del parere. Esso ha ad oggetto proprio gli adempimenti relativi alla novità fissata dall’articolo 15 presente nel decreto legge n.179/2012, convertito in legge 221/2012, che stabilisce l’obbligo di accettare pagamenti mediante strumenti tracciabili per ciascun professionista, sia quest’ultimo un avvocato, un commercialista, come anche un notaio o, infine, un consulente del lavoro.

Il Pos, in realtà, sarebbe dovuto essere obbligatorio già dal 1 gennaio 2014. L’entrata in vigore è stata procrastinata, infatti, dalle numerose proteste messe in atto dalle varie associazioni di categoria. Ciò nonostante, il Ministero dello Sviluppo Economico ha ultimato il regolamento di attuazione e sta attendendo il consenso definitivo.

Ma quand’è scatta l’obbligo del Pos? Ebbene solo quando gli importi superano i 20 euro e, tra l’altro, può essere applicato solamente per i pagamenti eseguiti nei locali rivolti all’attività di vendita o di prestazione di servizio, e unicamente quando il fatturato di colui che effettua le suddette attività supera i 300 mila euro. Questo vale, però, i primi 6 mesi del 2014, decorsi i quali, dalla data di entrata in vigore del decreto finora preso in esame, il limite risulta ridotto alla cifra di 200 mila euro.

Il decreto messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico ha suscitato pareri e opinioni per nulla omogenei. In particolare, da un lato, emerge una reazione piuttosto positiva da parte di coloro che svolgono professioni tecniche, dall’altro alquanto cauta risulta essere la reazione di Marina Calderone, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Quest’ultima, a tal proposito, ha espresso diverse perplessità relative al fatto che rimangono ancora presenti tutti i dubbi concernenti i costi di gestione del servizio da parte degli operatori. Al di là di queste affermazioni a caldo, la Calderone ha specificato che attenderà l’entrata in vigore del provvedimento in esame e il conseguente decreto in modo tale che si vedranno stabilite ulteriori regolamenti, condizioni, importi nonché tutti gli altri strumenti di pagamento per via telematica.

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